Venerdì 26 Aprile 2024

Riscatto laurea gratuito, le opzioni sul tavolo e i dubbi del Miur

Il sottosegretario Baretta a favore della campagna social. Ma la riforma è insostenibile

Riscatto Laurea, la campagna social

Riscatto Laurea, la campagna social

Roma, 1 agosto 2017 -  Dai social network ai tavoli del Mef. È la storia della campagna per il riscatto gratuito della laurea, lanciata in questi giorni sul web (nella foto a destra) e rimbalzata fino ad arrivare all’attenzione del governo. Si tratta di un precedente inedito: è difficile pensare a un’altra mobilitazione dal basso che, partita dalla Rete, sia entrata così velocemente nel dibattito politico, tanto da portare a un inatteso endorsement del sottosegretario al ministero dell’Economia, Pier Paolo Baretta. Anche se bisognerà scontrarsi con la dura legge dei saldi di bilancio.

Baretta, d’altronde, ha detto che il dossier è sul tavolo del governo: «Riscattare gratis la laurea? Stiamo studiando come fare». Una presa di posizione significativa, dopo che il ministero dell’Istruzione ha tirato il freno e «si è dichiarato disponibile ad approfondire le proposte avanzate per le parti di propria competenza, ma non ha annunciato l’avvio di alcun tavolo tecnico prima della pausa estiva». Il meccanismo oggi in vigore è infatti troppo oneroso e il costo andrebbe ripensato. Al momento, il denaro da versare per riscattare il periodo di studio ai fini pensionistici viene parametrato sullo stipendio che si riceve al momento della richiesta: in teoria, allora, più tempo passa e più è svantaggioso fare domanda.

I numeri dell’Inps dicono che il conto può essere molto salato. Una donna di 27 anni con uno stipendio da 21mila euro deve sopportare un onere di 24.800 euro circa. Ma se la richiesta viene fatta da un 40enne con uno stipendio da 52mila euro, le cifre lievitano fino a 59mila euro. Un salasso, che ha sollecitato la reazione del sottosegretario.

Per Baretta, allora, «è giusto che lo Stato investa sul futuro dei giovani e si assuma l’onere dei contributi figurativi degli anni di studio». Ma applicare questa misura a troppe persone potrebbe portare a un conto insostenibile per i bilanci pubblici. Un’alternativa potrebbe essere l’attivazione del riscatto gratuito per tutti i nati tra il 1980 e il 2000. A sentire il sottosegretario, però, sarebbe difficile ragionare in questi termini. «Pensare di rendere la misura retroattiva è impossibile, la spesa per lo Stato sarebbe troppo alta». Bisogna, quindi, guardare al futuro: il bonus andrebbe applicato a chi deve ancora laurearsi. Per gli altri, Baretta ipotizza al massimo «un alleggerimento dei costi».

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