Mercoledì 24 Aprile 2024

Pensioni, ecco chi prenderà l'Ape al volo

Domani round al ministero. Verso la soluzione sui lavori usuranti, 600 milioni per i precoci. Ecco le simulazioni per i nati tra il 1951 e il 1954

Giuliano Poletti (imagoeconomica)

Giuliano Poletti (imagoeconomica)

Roma, 20 settembre 2016 - L’APE riguarderà coloro che matureranno i requisiti per la pensione di vecchiaia tra il 2017 e il 2021 e che, dunque, avranno almeno 63 anni di età nel 2017 o nel 2018. La platea interessata toccherà i nati tra il 1951 e il 1954: per ogni classe, le simulazioni qui sotto realizzate dai tecnici, indicano chi sarà interessato dall’anticipo pensionistico e a quanto potrà arrivare l’anticipo stesso. Ma questo è solo uno dei capitoli della complessa partita sulla previdenza che, in una girandola di incontri riservati, si sta svolgendo in vista della riunione di domani al ministero del Lavoro. Al centro degli ultimi, convulsi, incontri tra governo e sindacati il nodo precoci per i quali ci sarebbero 600 milioni di euro.

LA SOLUZIONE del bonus di 3-4 mesi di sconto per ogni anno lavorato durante la minore età è considerata limitata. La soluzione di quota 41 anni di contributi è giudicata onerosa, da sola costerebbe circa un miliardo perché sarebbero non meno di 80mila i lavoratori interessati. Da qui due ipotesi intermedie: o l’Ape gratuita o la limitazione del beneficio dei 41 anni per coloro che hanno cominciato tra i 14 e 16 anni. Il capitolo lavori usuranti sarebbe in via di chiusura con l’alleggerimento dei requisiti per l’accesso al pensionamento agevolato. Per Ape agevolata, infine, il sindacato insiste per l’innalzamento del reddito da 1.500 a 1.650 euro mensili che dà diritto all’azzeramento della rata del prestito.

APERTO anche il tema delle risorse. La distanza tra le parti è sempre la stessa: il governo offre 2 miliardi, i sindacati puntano almeno a 2,5 miliardi. Quanto al merito, i sindacati sono d’accordo sull’ampliamento della platea della quattordicesima, sull’aumento della somma del 25% e sull’allargamento della no tax area. Via libera anche per l’eliminazione delle penalizzazioni per le pensioni anticipate dal 2018 in avanti per chi dovesse andare via sotto i 62 anni.

Ma facciamo alcune simulazioni:

1 - NATI NEL 1951 - L'anticipo massimo è di 19 mesi

I lavoratori uomini nati nel ’51 che hanno cominciato a lavorare tra i 14 e i 24 anni se dipendenti e tra i 14 e i 20 se autonomi, o hanno già maturato i vecchi requisiti per la pensione di anzianità ante-Fornero o, se dipendenti privati, hanno potuto utilizzare una deroga della Fornero con pensionamento nel 2015. L’Ape, dunque, potrà interessare la ristretta platea di chi ha cominciato a lavorare dai 21 anni se autonomo, dai 25 se dipendente pubblico, dai 27 anni se privato, e che matura l’età pensionabile di 66 anni 7 mesi tra il 2017 e il 2018. L’anticipo massimo sarà tra uno e 19 mesi. Lo stesso vale per le lavoratrici pubbliche, mentre quelle private e autonome hanno tutte maturato i requisiti pre-riforma Fornero e sono in massima parte già in pensione.

2 - I NATI NEL 1952 - Addio al lavoro tra i 18 e i 29 mesi prima

I lavoratori uomini nati nel ’52, che hanno cominciato a lavorare tra i 14 e i 19 anni, o hanno già maturato i vecchi requisiti per la pensione di anzianità o, se dipendenti privati (che hanno iniziato entro i 23 anni), rientrano nella deroga alla riforma con pensionamento nel 2016. L’Ape, dunque, interesserà coloro che hanno cominciato a lavorare dai 20 anni in poi se autonomi o dipendenti pubblici, o dai 24 anni se privati, che maturano l’età pensionabile di 66 anni e 7 mesi tra il 2018 e il 2019. L’anticipo sarà tra 18 e 29 mesi. Lo stesso vale per le lavoratrici pubbliche. Tra le private e le autonome sono potenzialmente interessate le lavoratrici che hanno cominciato dai 24 o 25 anni in poi, nate entro il 31 maggio ’52, che maturano l’età pensionabile tra il 2017 e il 2018.

3 - I NATI NEL 1953 - Fino a 42 mesi in meno per la meta

Tutti i nati nel 1953 che hanno cominciato a lavorare tra i 14 e i 21 anni di età (22 se donne) hanno già maturato i vecchi requisiti per la pensione di anzianità ante-Fornero o quelli per la nuova pensione anticipata. L’Ape, dunque, interesserà coloro che hanno cominciato a lavorare dai 22 anni (23 se donne) in poi che maturano l’età pensionabile di 66 anni e 7 mesi tra il 2019 e il 2020. L’anticipo massimo potrà essere tra i 31 e i 42 mesi. È questa in sostanza la platea di lavoratori potenzialmente più interessata all’Ape. Si tratta di lavoratori che nel 2017, primo anno di applicazione dell’Ape, compiono 64 anni e che, se vogliono lasciare il lavoro in anticipo, devono chiedere l’Ape per un minimo di 31 mesi e fino a un massimo di 42 mesi.

4 - I NATI NEL 1954 - I tempi sono tagliati anche di 42 mesi

Tutti i nati nel ’54 che hanno cominciato a lavorare tra i 14 e i 20 anni di età (21 se donne) hanno già maturato i vecchi requisiti per la pensione di anzianità ante-Fornero o quelli per la nuova pensione anticipata. L’Ape, dunque, interesserà coloro che hanno cominciato a lavorare dai 21 anni (22 se donne) in poi che maturano l’età pensionabile di 66 anni e 7 mesi nel 2020 o di 67 anni nel 2021. L’anticipo massimo potrà essere di 43 mesi. È questa la seconda platea di lavoratori potenzialmente più interessata all’Ape. Si tratta di lavoratori che potranno cominciare a chiedere l’Ape nel 2017, se nati nei primi mesi del 1954, oppure, se nati da giugno in avanti, lo potranno chiedere dal 2018. Di certo, sono quelli che potranno chiedere l’anticipo più esteso

 

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