Lunedì 29 Aprile 2024

Lavoro e previdenza, idea sgravi al 50% per giovani assunti

Stallo governo-sindacati. Allarme Fmi: "Gli italiani guadagnano meno di 20 anni fa" Pensione, si allunga la rincorsa

Incontro governo-sindacati (ImagoE)

Incontro governo-sindacati (ImagoE)

Roma, 28 luglio 2017 - Una fitta «agenda pensioni e lavoro» per l’autunno. Un serrato calendario di incontri, a partire da fine agosto, per mettere a punto un ampio ventaglio di misure. Nel menu, il rilancio della previdenza integrativa con il sistema del silenzio-assenso, ma anche la revisione dell’Ape social a favore delle donne, il riavvio della rivalutazione degli assegni pensionistici sulla base degli scaglioni di reddito, una legge condivisa sulla rappresentanza sindacale, la nuova pensione di garanzia per i giovani e il taglio permanente del cuneo fiscale per le assunzioni degli under 35. Proprio su questo tema, l’ipotesi su cui sta lavorando il governo contempleterebbe un taglio del 50% per i primi tre anni dei contributi rivolto ai giovani assunti under 35, a cui potrebbe seguire uno sconto di tre punti (con aliquota che passa dal 33% al 30%) per il periodo successivo. Una risposta alle misure per il rilancio invocate da Confindustria. 

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Pensione, si allunga la rincorsa. Under 30, l'assegno è un miraggio

Tornando all’incontro con i sindacati, zero aperture o quasi, invece, alla richiesta di blocco dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile a 67 anni dal 2019: al massimo sarà ammessa qualche eccezione per alcune categorie di lavoratori disagiati. L’ultimo summit tra il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e i leader di Cgil, Cisl e Uil ha dunque prodotto la short list finale dei possibili interventi che entreranno nella prossima legge di Bilancio. Un pacchetto di misure che dovranno fare i conti con le scarse risorse disponibili. Proprio ieri, d’altronde, dal Fondo monetario internazionale (Fmi) è arrivato un report che non fa sconti al nostro Paese. Se, da un lato, si sottolinea come l’Italia sia in via di ripresa, dall’altro però si evidenzia come i redditi siano sotto il livello del 1995 e solo tra dieci anni potranno tornare a quella soglia; con in più un’area a rischio povertà che raggiunge il 29% della popolazione (il 44 al Sud). Non è tutto. Perché, in questo quadro, gli economisti del Fmi vedono pochi margini per la finanza pubblica. Nel mirino ci sono proprio la spesa previdenziale (che dovrebbe essere ridotta nel medio periodo con altre riforme, perché gli assunti delle stime del governo sono ottimistici) e la tassazione sulla prima casa. 

Avvisi e monit, però, non fermano, almeno per il momento, i lavori in corso sui capitoli pensioni e lavoro. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti parla di incontro «positivo e utile». Susanna Camusso e Anna Maria Furlan sottolineano le novità significative su rappresentanza e governance Inps. Ma la leader Cgil rimarca come, sulla questione dell’adeguamento dell’età pensionabile alle aspettative di vita, «le cose sentite non ci sono sembrate rassicuranti: l’automatismo determinerebbe un aumento insopportabile dell’età». Poletti getta acqua sul fuoco: ne riparleremo «dopo che l’Istat avrà dato gli elementi di valutazione», tra settembre e ottobre. Indicazione che, però, si scontra con le previsioni dei tecnici dell’Istituto. Del resto, la posizione dell’esecutivo sul punto appare orientata a introdurre possibili sconti sui requisiti ma solo a favore di determinate categorie deboli, sul modello di quanto realizzato con l’Ape social. Non a caso la Furlan spiega: «La posizione sull’aspettativa di vita deve riguardare tutti i lavoratori e le lavoratrici. E, dati alla mano, si tratterà di individuare un percorso, inizialmente rivolgendosi a una platea più ristretta, ma l’obiettivo è una risposta più larga, per tutti». 

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