Mercoledì 24 Aprile 2024

Winston Churchill si interrogava sulla vita extraterrestre

Riscoperto un saggio firmato da Churchill in cui il grande statista inglese ragionava sulla possibilità di altre forme di vita nell'universo

Winston Churchill (Foto: Olycom)

Winston Churchill (Foto: Olycom)

Winston Churchill non è stato solo uno dei protagonisti più importanti della politica mondiale del Novecento. Il primo ministro inglese, che contribuì alla vittoria alleata nella Seconda guerra mondiale, fu anche un prolifico scrittore, un oratore eccezionale e un grande e informatissimo appassionato di scienze, in tutte le sue accezioni. Non sorprende dunque, nonostante la curiosità che suscita, la notizia di un recente ritrovamento di un saggio dimenticato datato 1939, nel quale si può leggere un'interessante dissertazione riguardante la possibile esistenza di forme di vita aliene nell'universo. Aperto da un titolo decisamente eloquente, 'Are We Alone in the Universe?', è un breve scritto di undici pagine rimasto nascosto fino al maggio del 2016 negli archivi del National Churchill Museum di Fulton, nel Missouri (USA). Nel corso dei mesi è stato analizzato e verificato nella sua autenticità, e solo recentemente è stata data ufficialmente la notizia della sua esistenza. Nel saggio Churchill dimostra lungimiranza e brillante capacità di ragionamento su un argomento che all'epoca non era esattamente all'ordine del giorno. Nelle sue riflessioni lo statista partiva dall'assunto che, data la vastità del cosmo, fosse ovvia l'esistenza di altre forme di vita al di fuori del nostro pianeta. Procedeva quindi a elencare quelli che secondo lui rappresentavano i requisiti necessari per un pianeta perché potesse ospitare la vita: giusta distanza da una stella per non essere né troppo caldo né troppo freddo, presenza di acqua, una gravità sufficiente a trattenere un'atmosfera protettiva.

Si tratta di ragionamenti che ci appaiono ormai scontati, ma che inseriti nel contesto dell'epoca appaiono in qualche modo all'avanguardia.