Mercoledì 1 Maggio 2024

Poletti, minacce di morte al figlio Manuel

Il direttore di Setteserequi finito nell'occhio del ciclone per i contributi ricevuti dal suo giornale denuncia ai carabinieri le offese arrivate su Facebook

Manuel Poletti, figlio del ministro del Lavoro

Manuel Poletti, figlio del ministro del Lavoro

Roma, 22 dicembre 2016 - Offese, insulti e infine minacce di morte tramite i social network. Manuel Poletti, finito nell'occhio del ciclone dopo le affermazioni del padre, il ministro Giuliano Poletti, sui giovani all'estero, ha denunciato tutto ai Carabinieri di Faenza. Il giornalista 42enne, nel mirino dell'invettiva social per i contributi all'editoria ricevuti dal giornale che dirige ha riferito di "pesanti offese ed alcune minacce di morte giunte tramite social network (Facebook in particolare) e via mail contro la mia persona e l'azienda che rappresento, la cooperativa Media Romagna di Ravenna". 

Tutto nasce dalle dichiarazioni in cui il ministro del Lavoro Poletti riferendosi ai giovani italiani emigrati all'estero per cercare lavoro diceva: "Alcuni meglio non averli tra i piedi". Parole che hanno indignato la Rete e hanno scatenato una bufera poltica, tanto che nei suoi confronti è stata presentata una mozione di sfiducia. E anche il leader della minoranza Pd Roberto Speranza ieri ha minacciato: "Via i voucher o sfiducia". Manuel Poletti aveva preso le difese del padre in un'intervista: "Mio padre avrebbe potuto usare parole diverse. Ma non tutti quelli che vanno all'estero sono cervelli e chi resta in Italia è un mediocre", aveva detto. Non facendo altro che alimentare la polemica. Nel mirino finisce il giornale da lui diretto, Setteserequi, settimanale della provincia di Ravenna che ha ottenuto in tre anni oltre mezzo milione di euro di contributi pubblici.  "Io mi sporco anche le mani, vado in tipografia e carico in auto i giornali. Da 20 anni faccio il giornalista. Nella nostra cooperativa abbiamo soltanto contratti part-time. Io guadagno circa 1.800 euro al mese", si era difeso il figlio del ministro in un'intervista al Fatto Quotidiano. Sul caso è anche stato presentato un esposto in procura da parte della Lega.