Martedì 30 Aprile 2024

Papa Francesco ai giovani: "Sesso dono di Dio, niente tabù"

Dal Vaticano una visione più aperta della sessualità, rimarcata parlando ai ragazzi della diocesi francese di Grenoble. Tra due settimane il Sinodo sul discernimento vocazionale delle nuove generazioni

Papa Francesco insieme con i ragazzi di Grenoble

Papa Francesco insieme con i ragazzi di Grenoble

Città del Vaticano, 18 settembre 2018 - “Niente tabù” sulla sessualità, il sesso “è un dono di Dio” da viversi nel duplice scopo “di amarsi e generare vita”. Papa Francesco elogia la bellezza dell’amore fra l'uomo e la donna nella sua componente erotica-passionale, con una naturalezza, data la materia in gioco e i suoi immediati interlocutori, non comune tra gli uomini di Chiesa. Compresi quelli meno bacchettoni. L’occasione gli è data dal dialogo avvenuto ieri in Vaticano con un gruppo di studenti della diocesi francese di Grenoble la cui trascrizione viene diffusa oggi dalla Sala stampa della Santa Sede. Due settimane esatte prima del Sinodo dei vescovi sui giovani che tra l'altro affronterà anche la sfida dell'affettività così come è vissuta oggi dalle nuove generazioni. 

Nella sua petite catéchèse sul sesso, che attinge a piene mani dalla esortazione apostolica ‘Amoris laetitia’, il Papa rimarca l’uguaglianza fra l’uomo e la donna agli occhi del Signore ("Sono immagine e somiglianza di Dio tutti e due, non solo Adamo o solo Eva") e valorizza la dimensione unitiva delle relazioni intime. “Una sola carne: questa è la grandezza della sessualità – scandisce Francesco che non ha mai nascosto di essere stato fidanzato da giovane –. Si deve parlare della sessualità così. E si deve vivere la sessualità così, in questa dimensione: dell`amore tra uomo e donna per tutta la vita”. Nella consapevolezza che "è una passione, il vero amore è appassionato". Lo dice il Papa, senza arrossire, e prima di lui lo insegna il biblico 'Cantico dei cantici' che esalta la componente erotica dell'affettività.

A insidiare la visione cristiana del sesso, né moralista, né schiacciata sul dato procreativo, almeno nella sua declinazione bergogliana saldamente ancorata al Vaticano II, si fa largo nella società "la sessualità cosificata". Scissa dall’amore e “usata per divertimento”. Da questa discendono rapporti che per il Papa coincidono con delle “cadute spirituali”. In altri termini, “peccati capitali” al pari della bugia, dell’ira o della gola. Le sirene sono suadenti e incalzanti, per i ragazzi soprattutto. Resistere non è facile. Vi è una vera e propria "industria della sessualità staccata dall’amore”, torna a denunciare Francesco, facendo riecheggiare il suo lungo discorso dello scorso anno su minori e mondo digitale. "Si guadagnano tanti soldi con l'industria della pornografia", ricorda con amarezza.. Ma questa resta "una degenerazione rispetto al livello dove Dio ha posto la sessualità”.