Mercoledì 1 Maggio 2024

Consip, Comparetto conferma: "Ho incontrato io Tiziano Renzi"

Intanto a Regina Coeli, Romeo non risponde al gip. I legali: "Mai conosciuto papà Renzi"

L'arrivo a Regina Coeli di Alfredo Romeo (Ansa)

L'arrivo a Regina Coeli di Alfredo Romeo (Ansa)

Roma, 6 marzo 2017 - "Sono stato io a incontrare Tiziano Renzi all'aeroporto di Fiumicino". Alessandro Comparetto conferma le parole di Renzi senior, che ai magistrati lo aveva indicato come il misterioso 'mister X', di cui parlavano i giornali. Nelle carte dell'inchiesta Consip - riporta l'Ansa - si fa riferimento a un viaggio in macchina di Renzi dalla Toscana fino all'aeroporto di Fiumicino, dove il padre dell'ex premier incontrò una persona non identificata per "44 minuti". Circostanza che gli investigatori definiscono "davvero singolare". Anche perché il viaggio coincide con una telefonata intercettata ritenuta "di grande importanza" ai fini dell'indagine.

"Uno si incontra per lavoro a Fiumicino con un possibile fornitore e che esce fuori? L'incontro segreto! L'uomo del mistero!", aveva ribattuto papà Renzi ai giornalisti che lo incalzavano. Comparetto, titolare della società di poste private Fulmine Group, oggi conferma tutto tramite il suo avvocato, Leonardo Cucchiara: "Si è trattato di un appuntamento di lavoro. L'aeroporto è stato scelto per comodità: viaggio spesso visto che la Fulmine Group ha appalti anche fuori dalla Sicilia".  

Intanto la difesa di Tiziano Renzi ha iniziato oggi le indagini difensive spedendo all'ad di Consip Luigi Marroni l'invito a rendere dichiarazioni sull'inchiesta che vede indagato anche il padre di Matteo Renzi. "C'è la necessità che spieghi tutta una serie di circostanze che ci risultano diverse da come sono state rappresentate", dice l'avvocato Federico Bagattini. 

ROMEO NON RISPONDE AL GIP - E oggi era il giorno dell'interrogatorio di garanzia di Alfredo Romeo, l'imprenditore agli arresti per corruzione nel carcere di Regina Coeli, che però ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Parlano invece gli avvocati difensori: "Il nostro assistito afferma di non aver mai dato soldi a nessuno e di non avere mai incontrato Tiziano Renzi o gente legata all'entourage dell' ex presidente del Consiglio", hanno detto Francesco Carotenuto, Giovanni Battista Vignola e Alfredo Sorge, entrando nel carcere prima dell'inizio dell'atto istruttorio. 

L'avvocato: "Romeo è stato fregato più volte"

"All'interno della Consip, Alfredo Romeo non era affatto un privilegiato bensì era emarginato. Altro che corruttore, lui è stato fregato più volte così come è stato rappresentato in un esposto presentato lo scorso aprile in Consip e per conoscenza all'Anac e all'Antitrust", ha aggiunto l'avvocato Vignola lasciando il carcere romano. "Questo stesso incartamento - ha poi precisato il penalista - è stato depositato tre mesi fa presso la Procura di Napoli e, da qualche giorno, anche presso quella di Roma. Alfredo Romeo, oggi davanti al giudice, si è riportato a questo corposo documento in cui vengono raccontati i suoi rapporti in Consip e ricostruiti i meccanismi di assegnazione degli appalti". 

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"Presenteremo una istanza di revoca della misura cautelare basata su diversi aspetti che lasciano dubitare sulla validità e l'utilizzabilità di molti aspetti processuali, sia per quanto riguarda la durata delle indagini sia per la modalità di acquisizione della prova per quello che riguarda le intercettazioni e la ricostruzione dei documenti attribuiti a Romeo, come i pizzini, sui cui a nostro avviso non sono state rispettate le regole previste dal codice di procedura penale", aggiungono i difensori Carotenuto e Sorge.

Consip, tutto quello che c'è da sapere sulla vicenda

"Non è vero nulla - si era sfogato Romeo nei giorni scorsi parlando con i suoi legali - sono vittima di una strumentalizzazione che mi sembra solo la conseguenza di un'aspra contesa di natura politica". Intanto, mentre l'indagine prosegue tra Napoli, Roma e Firenze, la procura capitolina, a seguito delle "ripetute rivelazioni di notizie coperte da segreto", ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, dopo aver revocato sabato al Nucleo operativo ecologico dell'Arma, la delega per le indagini ora affidata al Nucleo investigativo dei carabinieri romani.

E anche il presidente dell'Anac Raffaele Cantone ha parlato della Consip. "Ritengo - ha detto Cantone - che sia uno strumento indispensabile per la politica degli appalti del Paese. E proprio per questo bisogna fare di tutto affinché sia tenuta lontana dagli scandali. Noi dell'Autorita Anticorruzione ci siamo fatti le nostre idee, e riteniamo che certi lotti non vadano costruiti in un certo modo, proprio per evitare certe problematiche". 

Matteo Renzi a 8 e mezzo (Ansa)