Domenica 19 Maggio 2024

Confindustria, si vota il nuovo presidente. Sfida Boccia-Vacchi: chi sono i candidati

Per il successore di Giorgio Squinzi il risultato della votazione non è per nulla scontato. Tra le sfide per il nuovo presidente: il rinnovamento interno, il destino del Sole 24 Ore, la riconquista di un ruolo primario ai tavoli con il governo

Vincenzo Boccia e Alberto Vacchi, i due candidati a presidente di Confindustria

Vincenzo Boccia e Alberto Vacchi, i due candidati a presidente di Confindustria

Roma, 30 marzo 2016 - Un imprenditore bolognese metalmeccanico che piace a Romano Prodi e alla Fiom e un salernitano che ha dalla sua parte Emma Marcegaglia, la Piccola Industria e i Giovani imprenditori. Sono questi i rispettivi profili di Alberto Vacchi e Vincenzo Boccia, i due candidati in corsa per la poltrona di presidente di Confindustria. La decisione finale è attesa per domani, con il voto a scrutinio segreto dei 198 membri del Consiglio generale. Il risultato è per nulla scontato, con il distacco tra i due candidati (gli unici rimasti dopo il ritiro di Aurelio Regina e di Marco Bonometti) che appare minimo. Si andrà, dunque, alla conta dei voti e non è da escludersi una vittoria sul filo di lana così come avvenne, nel 2012, nella partita tra l'attuale presidente Giorgio Squinzi in sfida con Alberto Bombassei.

Nuove regole per l'elezione del presidente, lungo silenzio stampa per i candidati, dichiarazioni di voto non in sintonia con quelle ufficiali di alcune categorie o associazioni del sistema confindustriale hanno caratterizzato questa tornata elettorale iniziata, un po' a sorpresa, con quattro candidati. Che si sono poi ridotti a due, con il ritiro di Regina e Bonometti che hanno scelto entrambi di appoggiare Vacchi. Tante le sfide che attendono il vincitore: dalla riconquista di un ruolo primario ai tavoli con il governo, alla definizione di nuove relazioni industriali con i sindacati, dal destino del Sole 24 Ore in un'epoca di aggregazione tra le principali testate italiane fino al rinnovamento interno che non sembra essersi esaurito con l'ultima riforma. In attesa di sapere chi vincerà, ecco i profili dei due candidati.

Alberto Vacchi - Industriale metalmeccanico e leader degli imprenditori bolognesi, la sua scalata a Confindustria parte da Ozzano dell'Emilia, in provincia di Bologna.  E' visto come il candidato della discontinuità che piace alla Fiom e a Romano Prodi. Ma la sua candidatura è accolta con favore anche da Legacoop, dal ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti e dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Classe 1964, sposato e con un figlio, è con la sua Ima leader mondiale dei macchinari per il packaging. Laureato in Giurisprudenza, ha ricoperto la carica di amministratore delegato di Ima dal 1996 e quella di presidente del Consiglio di amministrazione dal 2007. Rappresenta la continuazione dell'impegno della Famiglia Vacchi, socio di riferimento, per l'affermazione di Ima nei mercati mondiali. La sua storia nell'associazione degli industriali bolognesi comincia nel 2006 con l'incarico di membro del comitato di presidenza che finalizzò l'accordo di fusione con Api Bologna. Nel periodo 2006-2011 ha avuto un ruolo nella commissione lavori della fusione tra Confindustria Bologna e Api Bologna. E' stato il primo presidente eletto di Unindustria Bologna dopo il periodo transitorio. Nel corso del 2015 ha dato vita con i colleghi di Modena e Ferrara al progetto di costituzione di Confindustria Emilia che si perfezionerà nei prossimi mesi del 2016. Con lui l'Emilia Romagna, ad eccezione di Reggio Emilia, Federmeccanica, Ucima, Farmindustria, Federacciai, i Giovani di Assolombarda e dell'Emilia, il Molise, le territoriali di Monza e Brianza, Bergamo, Pavia, Como, Padova, Treviso, Pordenone, Udine, Belluno, Ancona e Pesaro, Cremona, Napoli e Firenze.

Vincenzo Boccia - E' considerato il candidato della continuità, e avrebbe tra i suoi sponsor il past president e numero uno dell'Eni, Emma Marcegaglia. Laureato in Economia e Commercio, è amministratore delegato di Arti Grafiche Boccia, azienda di famiglia che opera nel settore grafico da oltre 50 anni. La sua scalata a Confindustria prende il via negli anni Novanta, quando partecipa al Gruppo dei Giovani Imprenditori. Diventa presidente degli under 40 di Salerno e leader regionale dei Giovani della Campania, poi nel 2000 è stato scelto da Edoardo Garrone come vicepresidente nazionele dei Giovani. Un forte ruolo lo ha assunto anche nella Piccola Industria. Nel 2003 è stato eletto presidente regionale della Campania e nel 2005 vicepresidente nazionale. Nel 2009 ha assunto la carica di presidente nazionale della Piccola Industria e, di diritto, quella di vicepresidente di Confindustria. In qualità di presidente della Piccola è entrato nella Commissione di riforma presieduta da Carlo Pesenti che ha disegnato il nuovo assetto organizzativo del sistema. Successivamente è stato designato come componente del Comitato per l'Implementazione della Riforma Pesenti che ha riscritto lo statuto confederale. Dal 2003 al 2007 è stato presidente di Assafrica e Mediterraneo. Boccia ha inoltre posto grande attenzione, nella sua attività, ai temi dell'accesso al credito e della finanza a misura d'impresa. Dal 2010 è numero uno dell'Advisory Board per le Pmi presso Borsa Italiana. Attualmente ricopre, in Confindustria, la carica di consigliere delegato al credito e di presidente del Comitato tecnico Credito e Finanza di Confindustria. Può contare anche sull'appoggio, tra gli altri, della Piccola Industria, gran parte del Sud, Sicilia e Sardegna, i Giovani imprenditori, la filiera della carta, l'Anie, diverse territoriali della Toscana e meridionali, Lecco, Sondrio, Reggio Emilia, Verona, Venezia, Rovigo, Vicenza, Mantova, il Piemonte, la Liguria e la Valle d'Aosta.

 

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