Mercoledì 24 Aprile 2024

Fisco amaro

Un collega che si è trasferito da Londra a Milano mi ha confessato che lo choc maggiore è stato affrontare il Fisco italiano. Dal 730 in su lui non ci capisce nulla. Noi che abbiamo vissuto e lavorato in Italia per anni siamo vaccinati, eppure nemmeno la convivenza con il morbo della burocrazia ci ha reso immuni. L’errore, quando si parla di tasse, è un malanno stagionale. Epperò quando nel torto siamo noi, il Fisco è efficientissimo: nulla sfugge, è tutto una cartella esattoriale e un’ingiunzione. Già vivere così è difficile, ma diventa intollerabile spostare sempre sul cittadino l’onere della prova, pure quando il contribuente è nel giusto. Il diritto non può essere a senso unico: se il Fisco sa calcolare quanto gli dobbiamo, calcoli ancora meglio quanto ci deve restituire. È la base del patto sociale fra Stato e cittadino. Senza questa reciprocità di diritti, prediche anti evasione e spot del Fisco-amico finiscono per essere rinviati al mittente.