Giovedì 25 Aprile 2024

Sorella morte

PER QUALE RAGIONE non si riesce a varare la legge sul fine vita? Il contrasto di principi non è immutabile e non c’è un blocco laico e un blocco cattolico. Del resto nemmeno al tempo di Eluana Englaro e di Piergiorgio Welby ci fu uniformità di vedute. In Senato un ex radicale, Gaetano Quagliariello, urlò «assassino» all’indirizzo del padre di Eluana, perché fece rispettare la volontà della figlia. Ma come nel caso Welby ci furono anche autorevoli voci cattoliche – da don Verzé a don Gallo – che condivisero l’umanissima pietas con cui chi ama davvero si assume la responsabilità di por termine a sofferenze senza fine e senza scopo. Di recente da parte cattolica si è equiparata – per escluderli entrambi – l’eutanasia all’accanimento chissà perché chiamato terapeutico visto che non cura ma prolunga il male e il dolore. Se, come dice papa Francesco, non esistono principi non negoziabili, su cosa ancora si discute?

SI DISCUTE se la volontà espressa in piena coscienza dal morente sia una «disposizione» vincolante che deve essere eseguita o una «dichiarazione» che può essere diversamente interpretata. Interpretata da chi? Dal medico curante che alcuni parlamentari ritengono evidentemente dotato o di un’autorità superiore a quella dell’interessato o del diritto di sottrarsi al dovere di corrispondere alla volontà di chi gli ha affidato non la facoltà di sostituirsi ad essa ma solo le modalità di esecuzione. Se passasse una simile formulazione si riprodurrebbe pari pari la situazione creata con l’obiezione di massa dei medici – credenti e non – a praticare nei limiti della legge vigente l’interruzione di gravidanza. Il medico non è un sacerdote che decide se ammettere o no il peccatore all’eucarestia. Il medico non dispone del malato, è obbligato a curarlo secondo le sue capacità tecniche rispettando la libera volontà di chi gli si affida. Così dicono la nostra Costituzione e gli esempi delle libere democrazie. Così diceva un altro Francesco, il Santo, nel momento ultimo, piagato dalle sofferenze e desideroso di ricongiungersi al suo Dio: Laudato sii mio Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullo omo vivente po’ scampare.