Venerdì 26 Aprile 2024

Colombia, firmata la pace tra il presidente e le Farc

Dopo 53 anni finisce uno dei più lunghi conflitti dell'America latina. La firma a L'Avana tra il presidente colombiano Juan Manuel Santos e il comandante delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia

Il presidente colombiano Juan Manuel Santos e il comandante delle Farc a L'Avana (Olycom)

Il presidente colombiano Juan Manuel Santos e il comandante delle Farc a L'Avana (Olycom)

L'Avana, 24 giugno 2016 - Con una cerimonia all'Avana ieri sera, il presidente colombiano Juan Manuel Santos e il comandante delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) Rodrigo Londono, hanno raggiunto l'accordo sul cessate il fuoco bilaterale e definitivo e il disarmo dei ribelli ponendo fine al conflitto che si trascina nel Paese da 52 anni e che ha causato oltre 220mila morti.

"Questo è un giorno storico per il nostro Paese dopo più di 50 anni di scontri, morti, attentati e dolore": così Juan Manuel Santos ha salutato l'accordo. Ha poi precisato che "l'accordo finale di pace lo firmeremo in Colombia".

 La pace che mette fine a 52 anni di guerra, e a quattro anni di complesse trattative all'Avana, è in altre parole ormai avviata e irreversibile. Dopo la firma, ora tocca ai colombiani che dovranno pronunciarsi tramite un voto. A confermare il momento storico c'è la presenza all'Avana anche del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon.

C'è persino l'hashtag, #ElUltimoDaDeLaGuerra" (l'ultimo giorno della guerra) per la fine del più longevo conflitto armato dell'America Latina. 

Ad accompagnare nella firma il presidente Juan Manuel Santos sono arrivati diversi colleghi latinoamericani, tra i quali il venezuelano Nicolas Maduro e la cilena Michelle Bachelet. Gli ormai ex guerriglieri sono stati rappresentati da 'Timoleon Jimenez', nome di guerra di Rodrigo Londono, più noto però come 'Timochenko'. 

Ora i guerriglieri devono consegnare e distruggere le armi pubblicamente. E' uno dei punti chiave dell'intesa: insieme alle modalità del disarmo, le garanzie di sicurezza per chi lascia le armi, la conversione delle Farc in un partito politico, la lotta al narcotraffico, la ricerca dei 'desaparecidos', lo smantellamento della aree dove si trovano i guerriglieri.