Lunedì 29 Aprile 2024

Cernobbio, Grasso: "No a ritardi su lavoro e P.A.". Barroso: "Flessibilità sui tempi possibile"

In corso il forum Ambrosetti

Il presidente del Senato, Pietro Grasso, al workshop Ambrosetti a Cernobbio (Ansa)

Il presidente del Senato, Pietro Grasso, al workshop Ambrosetti a Cernobbio (Ansa)

Cernobbio, 6 settembre 2014 - "Non possiamo permetterci ulteriori ritardi" su riforme importanti per il Paese come quella "del mercato del lavoro e quella della Pubblica amministrazione" di cui il Senato si dovrà occupare nelle prossime settimane. Ne è convinto il presidente Pietro Grasso, che dal forum Ambrosetti a Cernobbio, spiega che occorre "una trasformazione profonda, direi genetica e culturale nella gestione della cosa pubblica".

"Parallelamente dovrà proseguire il cammino della legge elettorale già approvato alla Camera", ha aggiunto il presidente del Senato, premettendo che "naturalmente non posso fornire opinioni su diversi provvedimenti che il governo sta programmando per la riforma del mercato del lavoro, della giustizia civile, della spesa e del patrimonio pubblici". 

Per Grasso "dobbiamo sapere ascoltare con più attenzione la voce dell'economia reale, dell'associazionismo imprenditoriale e dei sindacati, di coloro che producono ricchezza per il futuro del Paese. Dobbiamo imparare ad adottare i modelli di efficienza e professionalità che produce il settore privato più competitivo".

"La ripresa in Europa può solo derivare dalla combinazione di politiche capaci di intervenire sui fattori monetari, ma prima ancora sull'economia reale", ha aggiunto Grasso. "Il monito a Jackson Hole del presidente della Fed, Janet Yellen, a "mettere il lavoro al centro" è sintomatico del percorso che negli ultimi mesi ha segnato l'uscita dalla crisi degli Stati Uniti. Altrettanto significativa la posizione di Mario Draghi che ha posto l'accento sulla necessità che i governi nazionali adottino riforme strutturali per rilanciare l'occupazione". "L'Italia deve tornare a sognare. L'Europa deve tornare a sognare e la politica deve tornare al centro per dare il suo contributo. L'Italia non mancherà di impegnarsi per il futuro di ciascuno e di tutti - ha concluso -. Questo il nostro collettivo dovere e il mio più importante impegno".

BARROSO - Al workeshop è intervenuto anche il presidente uscente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, il quale ha voluto rendere "onore a Mario Monti ed Enrico Letta per le riforme che hanno avviato", ma ha anche esortato l'Italia ad agire. Per Barroso è "il momento di attuare le riforme" e ha ribadito anche che "il programma dei mille giorni di Renzi è valutato molto positivamente". Sulle riforme strutturali in alcuni Paesi Ue "ci sono stati molti annunci, ma in molti casi non accompagnati da una attuazione efficiente", ha aggiunto Barroso, sottolienando che ''servono vigilanza e rispetto dell'agenda delle riforme, coraggio e pazienza".

Qanto alla flessibilità sui tempi per raggiungere gli obiettivi di bilancio, ha spiegato che è possibile perché già prevista dal quadro di 'governance' economica a patto "che si rispettino le regole" del patto di stabilità. Barroso ha sottolineato che "la questione chiave è rispettare in modo intelligente le regole di bilancio: la chiave è mettere l'enfasi sulle riforme strutturali: a un Paese che deve fare a breve termine delle riforme (e le attua) può essere data qualche flessibilità" in termini di raggiungimento degli obiettivi. Sapendo però che "il consolidamento del bilancio è necessario, indispensabile con alti livelli di debito pubblico". Altrimenti i mercati reagiscono malamente, l'Italia ne sa qualcosa; "L'Italia ha attraversato un periodo molto difficile qualche tempo fa (fine 2011), con gli impegni dei governi Monti e Letta siamo stati in grado di tirarla fuori dalla stretta, ora le riforme devono essere attuate".

La questione delle regole del patto di stabilità e di crescita non è in discussione: "Nelle riunioni del Consiglio europeo nessuno ha mai chiesto di cambiarle, il patto di stabilità va rispettato al cento per cento, è lì e fornisce uno spazio per la flessibilità che va usata". D'altra parte, Spagna, Grecia, Portogallo, Irlanda hanno goduto di flessibilità nell'attuazione intelligente delle regole di bilancio, ha ricordato il presidente uscente dell'esecutivo europeo. Barroso ha poi chiuso il suo intervento ponendo l'accento sul fatto che il Patto che lega i Paesi europei è ''di Stabilità e Crescita: ci servono tutti e due gli aspetti''.