Lunedì 20 Maggio 2024

Dell’Utri, chiuse le indagini: "Soldi per l’impunità al Cav"

L’accusa dei pm di Firenze. I legali della famiglia Berlusconi: assurdità

Dell’Utri, chiuse le indagini: "Soldi per l’impunità al Cav"

Dell’Utri, chiuse le indagini: "Soldi per l’impunità al Cav"

Violazione della normativa antimafia, ma anche intestazione fittizia di beni. "Con l’aggravante di aver commesso i reati al fine di occultare la più grave condotta di concorso nelle stragi ascrivibile a Silvio Berlusconi e allo stesso Marcello Dell’Utri per la quale l’ex premier è stato indagato unitamente all’ex manager di Publitalia, sino al momento del suo decesso, avvenuto in epoca successiva all’ultima elargizione contestata, costituendo le erogazioni di quest’ultimo il quantum percepito da Dell’Utri per assicurare l’impunità a Silvio Berlusconi". È quanto ipotizzato dalla procura antimafia di Firenze nell’avviso di conclusione delle indagini sul flusso di denaro versato dall’ex premier al suo storico braccio destro come contropartita per le condanne e il silenzio osservato nei processi penali che lo hanno visto e lo vedono coinvolto. Secondo quanto si legge negli atti dell’inchiesta dei pm fiorentini Luca Tescaroli, Luca Turco e Lorenzo Gestri, Dell’Utri è stato indagato per la violazione della normativa antimafia, per la mancata comunicazione delle variazioni patrimoniali nonostante la condanna definitiva per concorso in associazione mafiosa. Adesso la Dda di Firenze ha però formulato una seconda imputazione, indagando anche la moglie: si tratta di trasferimento fraudolento di valori, legato a 15 bonifici — per un totale di 8 milioni di euro — versati da Berlusconi alla stessa Miranda

Ratti. L’accusa contesta l’attribuzione fittizia alla donna per "eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione".

Nel marzo scorso, era scattato il sequestro di 10 milioni e 840 mila euro nei confronti di Dell’Utri e di sua moglie: 8 milioni e 250 mila a lei, 2 milioni e mezzo a lui. In tutto, ricostruiscono gli inquirenti, avrebbe avuto incrementi patrimoniali per circa 42 milioni, legati in larga parte ai versamenti fatti da Berlusconi tra il 2012 e il 2021. L’ex senatore, intanto, continua a essere indagato dalla Procura di Firenze per il reato di concorso in strage aggravata alle finalità mafiose e di terrorismo, in relazione agli attentati commessi da Cosa Nostra nel 1993. Sono "accuse assurde, calunniose e contraddittorie contro Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri": così le ha definite l’avvocato della famiglia Berlusconi, Giorgio Perroni, che parla di "bruciante ingiustizia" e di "un vergognoso sistema che non si placa nemmeno ora" che il Cavaliere "non è più tra noi".

Pietro Mecarozzi