Catania, 19 settembre 2015 - "Questa creatura meravigliosa è...cosa nostra!". E' l'annuncio comparso questa mattina su alcuni cartelloni nel Catanese, nei Comuni tra Giarre e Riposto, per festeggiare il battesimo del piccolo Antonio Felice Rapisarda. Seduto e con una coppola in testa. Il bimbo è figlio di Francesco Rapisarda, secondo l'agenzia di stampa Ansa in passato denunciato per associazione mafiosa e ritenuto vicino al clan Laudani. La notizia, pubblicata questa mattina sul sito de 'Il Tempo', ha subito indignato e fatto il giro di Facebook e Twitter. I manifesti sparsi per la città, grandi 6 metri per 3, sono già oggetto di un'ordinanza del questore di Catania Marcello Cardona, che ne ha ordinato la rimozione.
IL PAPA': ANNULLO TUTTO - Quella del questore non è stata l'unica decisione in merito. Francesco Rapisarda, il papà del bimbo, ha annunciato alle agenzie l'annullamento della festa di battesimo: "Non volevamo per nulla offendere le istituzioni. Sul quel manifesto è successo il finimondo, ho già ricevuto centinaia di telefonate. A questo punto annulliamo tutto. Non c'è niente di male, è una cosa carina, lo abbiamo fatto per fare una cosa diversa. Questa è sempre stata un'abitudine di famiglia - ha proseguito Rapisarda -. Io e mia moglie abbiamo fatto la stessa cosa anche per i battesimi degli altri miei due figli. Nel 2008, per la foto del manifesto del battesimo del primo bimbo lo abbiamo vestito da diavoletto, con tanti angioletti attorno e la scritta: 'Nato per essere diverso'. A noi piace fare le cose sfarzose".
BINDI - "Bene ha fatto la questura di Catania a ordinare la rimozione dei cartelloni che pubblicizzavano il battesimo di un bambino con la coppola e la scritta 'Questa creatura... è cosa nostra', così come siamo certi vigilerà domani sulla cerimonia. Non sarebbe stato giusto consentire una così sfrontata rivendicazione di appartenenza e di potere mafiosi, unita alla strumentalizzazione di un minore". Lo afferma in una nota la presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi. "Cosa Nostra, come tutte le mafie, vive anche di simboli e manda messaggi di forza e controllo del territorio non solo con le minacce e le intimidazioni, ma soprattutto con l'ostentazione del potere e di un consenso sociale che fa leva sulla contaminazione di riti religiosi, feste e tradizioni popolari. Per questo il contrasto alle mafie deve coniugarsi ad un forte impegno culturale che aiuti a smascherare ogni forma di mistificazione", conclude Bindi.
IL MANIFESTO - Poco accanto alla foto del piccolo è visibile - due manifesti sono stati già a Macchia di Giarre e come detto a Riposto, altri dovrebbero essere lungo le strade della periferia sud di Catania - l'annuncio firmato dai genitori, ("per la gioia di papà Francesco e mamma Alice" si legge). "Battesimo di Antonio Felice Rapisarda. Questa creatura meravigliosa e'...cosa nostra!". Nel manifesto del battesimo infine, la cui festa prevista per domani è stata poi annullata dal papà, sarebbero stati invitati volti noti della televisione italiana da Andrea Azzurra di "The Voice", ad Angela di "Uomini e Donne", a Claudio Tropea da "Io Canto" e per finire una sfilza di cantanti neomelodici, da Luigi Di Pino a Dany Diamante e Gianni Narcy.