Mercoledì 24 Aprile 2024

Roma, pizzerie e bar in mano alla camorra. Confiscato impero da 80 milioni di euro

Coinvolti quattro imprenditori che gestivano 28 esercizi commerciali per conto dei clan. Sotto sequestro anche locali del centro storico della Capitale

Controlli dei carabinieri nella catena di pizzerie 'Ciro' a Roma (Ansa)

Controlli dei carabinieri nella catena di pizzerie 'Ciro' a Roma (Ansa)

Roma, 5 maggio 2016 - Ci sono bar, ristoranti e pizzerie, anche nel centro storico della Capitale, tra gli 80 milioni di beni confiscati dai carabinieri del Comando provinciale di Roma a quattro imprenditori, ritenuti coinvolti in traffici gestiti dalla camorra. Tre di loro, i fratelli Luigi, Antonio e Salvatore Righi, erano già stati arrestati dai militari a gennaio del 2014 nell'ambito dell'indagine 'Margarita', meglio nota come 'Pizza Ciro', che portò all'arresto di 20 persone e sequestri di locali nel centro della Capitale. 

La confisca riguarda 28 esercizi commerciali tra cui bar, ristoranti-pizzerie; 41 beni immobili; 385 rapporti finanziari-bancari; 76 veicoli; 77 società titolari di parte dei beni e 300mila euro in contanti rinvenuti nel corso delle operazioni. 

Dalle indagini, condotte dalla DDA di Roma, risulterebbe che i fratelli Righi sarebbero stabili riciclatori per conto della camorra, al servizio, in particolare, del clan Contini. Inoltre l'impero economico dei tre, diventati proprietari di fatto di una holding di società attive nella gestione di numerosissimi ristoranti-pizzeria che si trovano nelle principali vie di pregio del centro storico della Capitale (24), a Napoli e provincia (3) e Gabicce Mare (1), con un volume d'affari palesemente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, veniva gestito con modalità illecite attraverso una rete di società intestate a prestanome per il reimpiego e l'occultamento di ingenti risorse economiche di provenienza illecita. I beni confiscati, già sottoposti a sequestro di prevenzione nel 2014 su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, sono attualmente gestiti dagli amministratori giudiziari nominati dal Tribunale. 

Inoltre è emerso che c'era anche il mondo del calcio nel mirino degli imprenditori Righi per impiegare il denaro frutto di attività illecite. A Napoli la famiglia aveva mantenuto basi operative rappresentate da alcuni locali e dal Centro Sportivo e dalla Società Sportiva 'Mariano Keller', titolare di una squadra di calcio attualmente militante nel campionato di Serie D girone H. In generale, il mondo del calcio delle serie minori è un settore in cui i Righi avrebbero poi nel tempo investito per impiegare somme di denaro nero a loro disposizione: le indagini hanno svelato un intervento del clan Contini, su richiesta di Salvatore Righi, nei confronti di alcuni calciatori del Real Marcianise, affinché perdessero un incontro con il Gallipoli Calcio che, a conclusione della stagione 2008/2009 del campionato di Lega Pro, girone B, aveva bisogno di una vittoria, effettivamente avvenuta, per accedere alla serie B.