Il cane che era stato picchiato e poi legato all'albero
Trapani, 21 settembre 2017 - Il Tribunale di Trapani in composizione monocratica, nella persona del Giudice Francesco Giarrusso, con sentenza 805/17 ha condannato un valdericino, classe 1942, alla pena di mesi due di reclusione ed € 800,00 di ammenda per il reato di maltrattamento di animali (pena sospesa) a seguito della richiesta di patteggiamento. I fatti risalgono al 2016. Il cane dell'uomo era scappato di casa e l'uomo per recuperarlo lo afferrò con violenza per le zampe, trascinandolo con forza dentro casa per poi prenderlo a calci. E' quanto riferisce una nota del Noita, Nucleo operativo italiano tutela animali.
Alla scena aveva assistito una giovane ragazza di 20 anni che aveva provveduto ad avvisare Enrico Rizzi, Presidente del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali. Tramite il social network Facebook infatti, la giovane descriveva al leader animalista minuziosamente il brutto episodio al quale aveva appena assistito. Il povero animale, dopo l'assurda violenza, veniva legato ad un albero circondato dalle feci e da un'infinità di spazzatura.
Rizzi a sua volta avvisò i Carabinieri che intervennero insieme a lui, procedendo al sequestro dell'animale. Successivamente, il presidente del NOITA, raccolta la testimonianza della giovane ragazza, denunciò l'uomo ai Carabinieri, insieme al figlio che deteneva l'animale in quelle condizioni precarie, così continua la nota. La sentenza di condanna riguarda solo il padre per i maltrattamenti inferti all'animale. Il processo a carico del figlio, che deve rispondere del reato di "detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura", prosegue. A seguire il processo, l'Ufficio Legale del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]