Mercoledì 24 Aprile 2024

Parchi. "Una pessima legge che demolisce le aree protette"

La LAV interviene sul testo che ora passerà alla Camera e per il quale erano state proposte modifiche neanche prese in considerazione

Abete in una foto L.Gallitto

Abete in una foto L.Gallitto

Roma, 23 marzo 2017 - “Un testo pessimo, che dopo 26 anni rappresenta il primo concreto passo per demolire le aree protette, nelle quali l’ambiente e gli animali vengono ridotti al ruolo di strumenti funzionali alla produzione di introiti economici, un vero e proprio svilimento istituzionale delle zone più pregiate del nostro Paese.” Questo il commento della LAV alla notizia che la prossima settimana sarà esaminata e votata alla Camera dei Deputati la Proposta di Legge a.c.4144 “Modifiche alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, e ulteriori disposizioni in materia di aree protette”, in un testo già approvato dal Senato e successivamente modificato ed approvato dalla Commissione Ambiente della Camera presieduta dall’on. Realacci. 

La LAV aveva presentato numerosi emendamenti alla Commissione Ambiente della Camera, fra i quali il divieto di caccia nelle aree contigue ai parchi e l’obbligo di utilizzare esclusivamente metodi incruenti per la prevenzione dei danni prodotti dagli animali selvatici all’agricoltura, ma nessuna delle proposte è stata recepita nel testo che andrà all’esame della Camera. 

Se il testo approvato dalla Commissione Ambiente dovesse essere approvato dal voto d’Aula della Camera dei Deputati rappresenterebbe una vera e propria sconfitta per tutti i cittadini, l’apertura di una stagione che porterà alla depredazione della natura proprio nelle zone dove dovrebbe essere più protetta, riferisce una nota LAV. 

Ai presidenti dei parchi non verrebbe richiesta alcuna competenza specifica, sarebbe sufficiente avere un trascorso politico, o meglio una “comprovata esperienza nelle istituzioni” per poter essere nominati dal Ministero dell’Ambiente con relativo compenso economico a carico dell’Ente Parco.  I cacciatori potranno continuare indisturbati ad uccidere anche nelle aree contigue, quelle cioè che accolgono gli animali che escono dai confini dei parchi. Un vero e proprio tiro a segno che vanifica ogni protezione offerta dal parco. Esiste comunque la possibilità di imporre qualche limitazione alla caccia nelle aree contigue, peccato che l’Ente gestore del Parco potrà farlo solo dopo aver sentito preventivamente gli stessi cacciatori, si legge ancora nella nota. 

Ma è con l’introduzione dell’articolo 11.1 intitolato “Gestione della fauna selvatica” che sono smascherate le intenzioni dei politici che, evidentemente sotto dettatura di agricoltori e cacciatori, hanno predisposto il testo in esame. Con il pretesto della “conservazione della biodiversità”, concetto che può essere piegato ad ogni desiderio predatorio, le porte del Parco si spalancheranno infatti ai cacciatori. Senza prendere neppure in esame il ricorso a preventivi metodi ecologici, gli animali delle aree protette saranno paradossalmente meno protetti che nel resto del territorio, dove la legge sulla caccia impone che prima dell’uso dei cacciatori si debba dimostrare l’inefficacia dei sistemi incruenti. E come se tutto ciò non bastasse, gli animali uccisi potranno essere venduti allo scopo di rimpinguare le casse dell’Ente parco, generando così un evidente conflitto di interessi fra la tutela degli animali e l’acquisizione di risorse economiche, sottolinea la LAV. 

“Chiediamo con forza a tutti i deputati di bocciare questo pessimo testo, così com’è uscito dalla Commissione Ambiente presieduta dall’on. Realacci – conclude la LAV – un testo fazioso, che risponde esclusivamente agli appetiti di alcune categorie di cittadini, saccheggiando a spese di tutti le ultime zone ad elevato valore ambientale del nostro Paese. Il territorio e gli animali non sono merce da vendere al miglior offerente!”. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]