Mercoledì 24 Aprile 2024

Corea del Sud. Chiude un altro allevamento di cani per la vendita di carne

L'organizzazione internazionale Humane Society International ha finanziato la conversione della struttura

Due cani confinati all'interno di una gabbia

Due cani confinati all'interno di una gabbia

Namyangju (Corea del sud), 27 dicembre 2017 -  Labrador, beagle e bastardini saranno ora adottati invece di finire sul piatto. Mentre la domanda di carne di cane è in calo in Corea del Sud, il proprietario di un allevamento a nord di Seoul, Kim Young-Hwan, ha deciso di chiudere l'azienda in cambio di un generoso rimborso versato da un'associazione animalista americana. Wendy Higgings, incaricata delle relazioni con i media dell'organizzazione americana Humane Society International, spiega: "Penso sia solamente giusto, laddove si presenti, cogliere l'occasione di aiutare degli animali che soffrono, cogliamo questa opportunità. In particolare con l'avvicinarsi delle Olimpiadi, è una buona occasione per la Corea del Sud di pensare seriamente a chiudere con il commercio di carne canina".

La direttrice dell'associazione, Kelly O'Meara: "Siamo contenti di poterli aiutarli in questa transizione verso qualsiasi altro sostentamento a cui possono essere interessati, che non riguardi la produzione di cane canina o di altri animali. Nel quadro di questo accordo li aiutiamo a procedere nella transizione, ma chiudiamo l'azienda in modo permanente".

Gli appelli a vietare il consumo di carne canina nel paese, provenienti soprattutto dall'estero, scatenano reazioni per lo più miti, ma anche accuse di ipocrisia occidentale. Il proprietario: "Anche se non glielo dico, vedo nel loro comportamento una grande empatia per i cani. Ma hanno torto. Non conoscono la differenza tra il bestiame e animali da compagnia". Gli allevamenti di carne canina, secondo lui, vengono chiusi dagli occidentali solo perché la Corea del Sud è un paese debole: la carne di cane fa parte della nostra cultura, ha concluso l'allevatore sudcoreano, il decimo a chiudere i battenti in tre anni in cambio di un rimborso. La cifra dell'accordo è top secret, ma si parla di centinaia di migliaia di dollari raccolti dall'organizzazione internazionale per il sostegno agli animali. [email protected]