Mercoledì 24 Aprile 2024

Attentato Nizza, nuove accuse al governo sulla sicurezza

Il capo della sicurezza in un'intervista sul quotidiano Journal du Dimanche: pressioni per indicare la presenza della Police Nationale sulla Promenade "che però io non vedevo sullo schermo"

Nizza, fiori sulla Promenade dopo l'attentato

Nizza, fiori sulla Promenade dopo l'attentato

Nizza, 24 luglio 2016 - Pesanti accuse piombano sul governo francese dopo l'attentato di Nizza del 14 luglio. Il quotidiano Journal du Dumanche ipotizza un inquietante retroscena in riferimento al giorno dopo la strage con un'intervista pubblicata oggi sul giornale al capo del centro di supervisione urbana (Csu) di Nizza, Sandra Bertin. La donna sostiene che all'indomani di quei tragici fatti è stata tenuta "per un'ora al telefono" da un funzionario del ministero dell'Interno che le ha commissionato un rapporto sul dispositivo di sicurezza sulla Promenade des Anglais chiedendole di indicare la presenza della Police Nationale "che però io non vedevo sullo schermo". Pronta la risposta del governo francese che contraccatta. In una nota, il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, parla di "gravi accuse" e annuncia una querela per "diffamazione".

Una tesi che va nella stessa direzione di quella sostenuta dal quotidiano Liberation, secondo cui c'era un'unica vettura, e forse neanche quella, della polizia a sbarrare l'ingresso della zona pedonale della Promenade. Secondo Sandra Bertin, che la sera del 14 luglio era di servizio, un rappresentante del ministero dell'Interno le ha chiesto di segnalare la presenza della Police Nationale nei luoghi dell'attacco. "Ho (...) avuto a che fare con una persona che andava molto di fretta e che mi ha chiesto un resoconto in cui dovevo segnalare la presenza della polizia municipale, delle barriere, e di precisare bene che (nelle immagini della videosorveglianza, ndr.) si vedeva anche la Police Nationale in due punti del dispositivo di sicurezza. Ho risposto che avrei indicato solo quello che vedevo". "Può anche essere che la Police Nationale ci fosse, ma in ogni caso non mi è apparsa sui video".

Sempre secondo la sua testimonianza al Journal du Dimanche, l'interlocutore di Parigi le ha allora chiesto di inviargli via mail "una versione modificabile del rapporto". "Mi hanno tormentata per un'ora, mi è stato ordinato di indicare delle posizioni specifiche della Police Nationale che io non vedevo sullo schermo", deplora la funzionaria e sindacalista della Safpt, aggiungendo: "Alla fine ho inviato via mail una versione Pdf non modificabile e un'altra modificabile". Nei giorni scorsi, il ministero dell'Interno ha chiesto ai responsabili della videosorveglianza di Nizza la "cancellazione totale" delle 24 ore di videosorveglianza nel giorno della strage per evitare "la diffusione incontrollata delle immagini" ma questi si sono rifiutati di cancellarle.