Giovedì 2 Maggio 2024

Uccise il ladro, Monella libero dopo la grazia. "È un miracolo"

"Torno a sorridere". Bergamo, Monella scarcerato e affidato ai servizi sociali. Festa in paese

Matteo Salvini con Antonio Monella (DePascale)

Matteo Salvini con Antonio Monella (DePascale)

Bergamo, 19 dicembre 2015 - "Ora sono sereno. Questo è un regalo di Natale arrivato con qualche giorno di anticipo per me, e soprattutto, per la mia famiglia che in questi mesi ha sofferto tanto. Adesso meritano tranquillità". Sono le prime parole rilasciate ieri mattina all’uscita dal carcere di Bergamo da Antonio Monella, dopo la comunicazione del magistrato di sorveglianza che dava il via libera alla sua scarcerazione con effetto immediato.

L’imprenditore di Arzago d’Adda era in cella dall’8 settembre 2014 per aver sparato e ucciso un rapinatore, un 19enne albanese, che assieme ad alcuni complici gli stava rubando l’auto nel cortile di casa. Per quell’episodio è stato condannato a 6 anni, 2 mesi e 20 giorni. Il 13 novembre scorso, però, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la grazia parziale, che ha fatto scendere la pena sotto la soglia dei tre anni e che ha permesso al tribunale di Sorveglianza di accogliere la richiesta di affidamento in prova ai Servizi sociali presentata dai legali di Monella. Così ieri, alle 12.10, l’uomo ha varcato la porta del carcere, accolto dal figlio maggiore Alberto, dalla figlia Angelica e dalla moglie Egle. Al loro fianco anche il senatore Giacomo Stucchi (Lega Nord) responsabile del Copasir, che ha sempre seguito il caso e che si è più volte recato in carcere a trovare l’impreditore. Monella, in jeans e giubbotto grigio, con in mano un paio di sacchetti, accompagnato da un’agente della polizia penitenziaria, ha raggiunto con passo veloce i suoi cari ed è scoppiato in lacrime.

"Finamente torniamo a sorridere", si è limitata a dire la moglie Egle. "È un grande miracolo, ringrazio tutti quelli che lo hanno permesso – ha detto Monella, visibilmente emozionato –. Ora ho solo una gran voglia di tornare a casa e rilassarmi. Come ho trascorso le mie giornate in carcere? Leggendo di tutto, in particolare i libri che mi ha portato mia figlia. Facendo la settimana enigmistica per passare il tempo, guardando la televisione. Se ho avuto qualche momento di sconforto? Ci sono stati, certo, ma io sono sempre rimasto ottimista sulla fine della mia vicenda". Prima di salire sull’Audi grigia del figlio Alberto, ha aggiunto: "I ringraziamenti vanno anche a tutti gli assistenti della polizia penitenziaria, al direttore del carcere perché sono stati tutti gentili con me".

Ora Monella potrà tornare a seguire la sua impresa edile, oltre che svolgere servizi di pubblica utilità affidato all’Associazione Vita Serena: trasporterà i bambini a scuola con il bus o con il piedibus, e accompagnera gli anziani che devono fare gli esami all’ospedale di Treviglio. Fuori casa, ad aspettarlo c’erano parenti e amici e tanti striscioni di ‘Bentornato’. In serata, alle 20.30 c’è stata una festa, con tutti i sindaci dei paesi leghisti, ma non solo, che in questi mesi avevano esposto fuori dai municipi lo striscione con la scritta ‘Grazia per Monella’.