Venerdì 26 Aprile 2024

"L'Italia diventi un paese civile e rispetti il grande viaggio dei migratori"

Enpa in campo nella giornata mondiale dedicata a questi uccelli. Quello che dovrebbe fare il governo è, prima di tutto, punire severamente il bracconaggio. Quello che può fare ogni singolo cittadino

Rondini in una foto L.Gallitto

Rondini in una foto L.Gallitto

Roma, 9 maggio 2015 – Dovrebbe costituire un privilegio, uno straordinario dono della natura, per l'Italia, essere un ponte naturale, ogni primavera e ogni autunno, per la migrazione degli uccelli tra Europa e Africa, un fenomeno che lascia ammirati e increduli per la lunghezza dei viaggi, la perfezione del volo, le avversità sempre crescenti, il coraggio dei protagonisti.

I 10mila chilometri della rondine, gli 8mila dell'averla, i 35mila della sterna meriterebbero piena attenzione e assunzione di responsabilità da parte di istituzioni e opinione pubblica. Lo ricorda l'Onu con le due giornate dedicate ai migratori (9-10 maggio) che quest'anno trattano in particolare dell'impatto dei sistemi di produzione di energia sulle popolazioni naturali e sulla necessità di una loro riconversione “bird-friendly”.

«L'Ente Nazionale Protezione Animali – dichiara Annamaria Procacci, consigliere nazionale dell'Enpa - condivide pienamente questo approccio, necessità di coniugare i modelli energetici sostenibili con il rispetto e la tutela della biodiversità: già abbiamo in passato sottolineato, ad esempio, il pericolo e i danni che le pale eoliche provocano sull'avifauna. Ma in generale nel nostro Paese per i migratori il quadro è del tutto insoddisfacente. Ancora forte il bracconaggio, soprattutto nelle piccole isole - le Guardie Enpa sono state prese a fucilate a Ischia pochi giorni fa durante operazioni di controllo - nella valli del Bresciano sui piccoli uccelli protetti, in Sardegna, nello Stretto di Messina su falchi e cicogne: luoghi tradizionalmente a grande rischio per l'avifauna».

Ma l'illegalità è purtroppo ampiamente diffusa – ricorda Procacci -. La Commissione Europea ha aperto nell'autunno scorso la procedura “pilot” 6955/14 (provvedimento propedeutico all'apertura di una procedura di infrazione), ponendo molteplici quesiti alle autorità italiane sui modi in cui queste intendano garantire che la caccia rispetti i principi di una saggia utilizzazione e che si mantengano le popolazioni delle specie di uccelli, in particolare i migratori, ad un livello che corrisponda alle esigenze ecologiche;sulle misure di gestione, conservazione, monitoraggio, impatto venatorio in relazione alle specie in cattivo stato di conservazione, secondo il dettato della direttiva 2009/14 CE. Parimenti è stata aperta una procedura “pilot” sulla cattiva applicazione della direttiva habitat per il degrado dei siti Natura 2000, i più importanti per la sopravvivenza di molte specie selvatiche, con frequentissima disapplicazione soprattutto della valutazione di incidenza per determinati progetti e piani di intervento in queste zone tanto preziose.

L'Ente Nazionale Protezione Animali pone a tutti delle richieste precise per una nuova ed efficace politica di tutela dei migratori. A Governo e Parlamento chiediamo serie norme sanzionatorie contro il bracconaggio: è mostruoso che oggi chi uccide un falco pecchiaiolo incorra in misure assolutamente minori di chi danneggia lo specchietto di un'automobile. Ancora, chiediamo che non siano allentati in nessun modo i controlli sul territorio legati al futuro del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Provinciale. Chiediamo di chiudere subito e per sempre, come esige l'Europa, l'orrore dei richiami vivi, migratori catturati a centinaia di migliaia e condannati a una vita di sofferenze per fare da “fischietti viventi” nella caccia di appostamento. 

Alle Regioni chiediamo di uscire dall'illegalità, cioè di varare calendari venatori rispettosi della legge nazionale, delle norme europee e internazionali, escludendo ogni attività venatoria nelle fasi della migrazione prenuziale, della nidificazione, della riproduzione, della dipendenza dei nati: stagioni di caccia più brevi, meno incivili. Agli italiani chiediamo di saper vedere: i nostri cieli più poveri di vita, rondini sempre più rare. Chiediamo di essere consapevoli, sapendo che non siamo soli e quindi agire di conseguenza: i rondoni spesso nidificano, silenziosi ospiti, nelle tapparelle di casa nostra; siepi e alberi non vanno potati né abbattuti nelle fasi di nidificazione e riproduzione degli uccelli; sulle vetrate vanno applicati adesivi e segnali per evitare l'impatto dell'avifauna con la superficie trasparente che provoca autentiche stragi. Piccoli gesti, per la salvezza di tante piccole vite.

«In un pianeta sempre più difficile e ostile per la biodiversità - a causa della distruzione degli habitat, del consumo di suolo, della caccia, dell'inquinamento, delle pale eoliche, dello stravolgimento del clima  trovo meraviglioso, - conclude Procacci - il provvedimento dello Stato di New York il cui Governatore, per facilitare il volo dei migratori verso l'America del Nord per la nidificazione, ha disposto che in primavera e autunno in tutti gli edifici statali, dalle 23 sino all'alba, siano spente tutte le luci esterne non indispensabili poiché gli uccelli migratori si orientano con le stelle e hanno nell'inquinamento luminoso un grande nemico».  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]