Venerdì 17 Maggio 2024

Hotel rifiuta cieco con cane guida e si difende: "Siamo pet free"

Rimini. La protesta dell'Uic e la replica dei responsabili dell'hotel secondo i quali ai clienti viene garantita, nella struttura, l'assenza assoluta di animali. Ma esiste una legge

Cane guida

Cane guida

 Roma, 30 agosto 2016 - Un albergo di Rimini ha rifiutato la prenotazione di una persona cieca perché accompagnata dal suo cane guida. A denunciare questo episodio è l'Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti (Uic), che ricorda come la legge affermi che "il cieco con il cane guida può entrare in tutti i luoghi aperti al pubblico". Protagonista dell'episodio reso noto dall'Uic è una signora pugliese, Patrizia, che aveva chiesto all'hotel St. Gregory Park di Rimini la disponibilità di una stanza dal 28 al 31 agosto. L'addetto alle prenotazioni, che inizialmente aveva risposto positivamente, dopo aver appreso che la turista era accompagnata dal suo cane guida ha spiegato che la "politica aziendale" rende impossibile accedere alla struttura con animali.

A nulla è valso ricordare all'addetto la legge sui cani guida: l'uomo si è limitato a segnalare un altro albergo vicino. «Il cane guida - dichiara Mario Barbuto, presidente nazionale dell'Uic - è un vero compagno di libertà, sempre disponibile e pronto ad assecondare le necessità di autonomia e di mobilità. Purtroppo però, ancora oggi, troppo spesso non viene permesso al non vedente accompagnato dal cane guida di soggiornare in un albergo, entrare in un ristorante, prendere un taxi o utilizzare mezzi di trasporto pubblico, nonostante l'esistenza della legge, e il buon senso. Ogni rifiuto di questa nostra libertà - continua Barbuto - costituisce una violazione dei nostri diritti umani basilari. A questi diritti non potremo mai rinunciare ed è nostro dovere difenderli in ogni sede e con ogni mezzo».

«A tutti i potenziali ospiti che ci richiedono di poter portare con loro degli animali, rispondiamo negativamente senza aggiungere altro. Nel caso del cieco richiedente, oltre a rispondere negativamente, abbiamo provveduto a segnalare una struttura limitrofa che offre gli stessi servizi, dopo averla contattata e aver concordato lo stesso prezzo nonostante avesse costi diversi nel periodo desiderato»: così Mauro D'Amico, amministratore unico dell'hotel St. Gregory Park di Rimini, replica, in una nota, a quanto segnalato Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti (Uic). L'hotel, viene spiegato nel comunicato, «garantisce ai propri ospiti da anni un ambiente pulito e confortevole senza la presenza di animali. Al momento della prenotazione i clienti sono certi che al loro arrivo troveranno una struttura completamente priva di residui quali possono essere i peli di gatti o cani, causa di allergie per molti. E non ci si può suggerire una maggiore attenzione nelle pulizie per ovviare al problema delle allergie».

Inoltre, viene argomentato ancora nella nota, «quando mettiamo in vendita le nostre stanze noi sottoscriviamo a tutti gli effetti un contratto: nel periodo richiesto dal cliente ipovedente con circa 150 ospiti. Con tutta la buona volontà non avremmo potuto renderci inadempienti nei confronti di 150 persone per tutelare gli interessi di un singolo». L'hotel, infine, si rammarica «delle problematiche» che l'ipovedente «vive nel quotidiano e non possiamo neanche minimamente immaginarcele. Ma questo nostro rammarico non può prevalere sui nostri obblighi commerciali e morali nei confronti di una plurarità indefinita di ospiti che confidano nella nostra onestà, e che frequentano da anni la nostra struttura con la certezza che magari i loro figli se non loro stessi, con forme di grave allergia agli animali possono trascorrere delle vacanze serene - conclude la nota - e conformi al contratto stipulato (struttura pet free)».  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]