Giovedì 25 Aprile 2024

Torino. Agricoltore ammazza i cuccioli e poi picchia i volontari

L'uomo, denunciato per vari reati, ha insultato i vigili e preso a pugni due donne intervenute per salvare i piccoli. Sequestrati un cagnolino superstite e la madre

Cagnolino spaventato

Cagnolino spaventato

Roma, 8 marzo 2015 - L'orrore nei confronti degli animali vive ovunque, in Italia e non appartiene soltanto al Sud. La terribile storia che riferiamo arriva dalla provincia di Torino e in particolare da una cascina di Giaveno. E' arrivata una telefonata al gruppo di volontari Nonsolocuccioli onlus. Segnalava una cucciolata che doveva essere sistemata e i volontari hanno garantito l'intervento immediato. In più hanno annunciato che avrebbero anche sterilizzato la madre a spese dell'associazione, così che il futuro non riservasse altre sorprese e altri piccoletti da sistemare.

Ma, passati tre giorni, è stato riferito ai volontari che i cuccioli erano stati "tutti sistemati". Una comunicazione che ha fatto gelare il sangue nelle vene dei volontari che ben conoscono la realtà della campagna: uccidere i piccoli è la prassi. Qui come altrove. I volontari si sono precipitati sul posto con un residuo di speranza: che i cuccioli fossero stati sistemati perché promessi a qualcuno. Illusione.

Ad accompagnare i volontari, i vigili di di Giaveno con la comandante donna, Gianfranca Maritano. Insieme con lei, il vigile di Valgioie. Il padrone della cascina, e dei cani, non ci ha pensato due volte a cominciare a insultare, per primi proprio i vigili.  L'allevatore ha subito detto che i cuccioli li aveva ammazzati, nella "burnia" e certo non per amore della madre, ne ha lasciato uno vivo, per farle finire il latte.

Immediatamente sono arrivati i rinforzi da Giaveno, e con un totale di 6 vigili, ha avuto il coraggio di prendere il cucciolo superstite dalle mani della sorella e lanciarlo sull'asfalto. Per fortuna il piccolo è ancora vivo ed ora è con la mamma in canile. Entrambi sono stati sequestrati dai vigili e sono stati dati in affidamento all'associazione.

L'allevatore ha alzato anche le mani su due volontarie. Ad una ha assestato un pugno con tutta la forza, da dietro come si addice ad un codardo che se la prende con i più deboli, sul collo. Le due volontarie si sono fatte medicare al pronto soccorso da dove sono uscite, entrambe, con il collare. Ora l'uomo dovrà fare i conti con parecchie denunce, ma nulla può compensare la sofferenza di quelle creature ammazzate con crudeltà. Senza considerare l'inferno che devono sopportare gli altri animali che vivono nella fattoria. 

Al di là della sistemazione di mamma e cucciolo resta il dovere di cambiare mentalità e fermare questi eccidi quotidiani che si consumano, in ogni angolo del nostro Paese, nell'indifferenza generale. Si tratta di reati previsti dal codice penale e come tali devono essere puniti, in maniera sempre più severa, perché dove non arriva la civiltà del pensiero e del sentire giunga la preoccupazione e la paura di poter finire in galera. Per una persona come l'allevatore piemontese non c'è altro che questo. Per informazioni: Associazione Nonsolocuccioli ONLUS: www.nonsolocuccioli.org