Giovedì 9 Maggio 2024
FRANCESCA NAVARI
Archivio

Amanda e Stefania Sandrelli. "Supermamma per troppo amore"

"Ora seguo la mia strada, ma è stata una catena dura da spezzare"

Stefania e Amanda Sandrelli (LaPresse)

Stefania e Amanda Sandrelli (LaPresse)

MARINA DI PIETRASANTA (Lucca), 3 agosto 2015 - SIMBIOTICHE ma non troppo. Colleghe ma soprattutto attrici con percorsi differenti. L’una ex maliarda del cinema e da sempre estroversa e l’altra introspettiva interprete di testi ricchi di pathos come “Iliade” e “Odissea”. Chiedere ad Amanda Sandrelli del rapporto con mamma Stefania è come violare un tabù «visto che ognuna ha fatto la propria strada» anche se a dicembre calcheranno il palco assieme in un’irriverente commedia spagnola.

Le inevitabili domande che riguardano i suoi genitori sono da sempre un tormentone. In particolare il rapporto tra lei e sua madre è stato sviscerato in modo profondo.

«Ho un ottimo rapporto con entrambi ma ho sempre cercato di fare in modo che la mia strada sia stata portata avanti singolarmente. Da me stessa e con le mie forze. Poi se capita di incrociarci ben venga».

Eppure proporrà un lavoro assieme a sua madre...

«A dicembre al teatro Sala Umberto a Roma per cinque settimane metteremo in scena una commedia spagnola di un giovane regista dove protagoniste sono cinque donne di differenti generazioni. Mia mamma si è dedicata poco al teatro e questa sua avventura emoziona anche me».

Il prezioso consiglio che le ha dato?

«Quando si è delle madri con personalità la cosa migliore è stare un passo indietro e lasciare che i figli facciano le proprie scelte. Senza criticarli nè lodarli. Così ha fatto mia mamma e così cerco di fare io. L’unica “dritta” pratica che ricordo è quando da giovanissima ho mosso i primi passi nel cinema. Mamma mi ha detto di dormire molto: in effetti si tratta di un lavoro che impone lucidità. Ovviamente quando ho dei dubbi sulla scelta di un copione chiedo a mia madre, così come lei si confrontava con me quando ero ragazzina. Nel rapporto complesso con una figlia non può esserci amicizia ma si va ben oltre».

Basata invece sull’amicizia è “La morte di Patroclo”, tratta dall’Iliade che sta proponendo al pubblico anche in location inusuali come è accaduto al pontile di Marina di Pietrasanta.

«È una storia di passioni e tormenti per la regia di Sergio Maifredi. E come ho fatto lo scorso anno con l’Odissea ho deciso di restituire questi testi al loro compito originario che era quello di essere raccontati. Nell’Iliade con un’intensità tutta virile si tratta la struggente sofferenza di Achille che manda a morire in guerra l’amico Patroclo e se ne sente responsabile logorandosi nel lutto anche, se il destino è retto dagli dei».

Torniamo al rapporto con sua madre. Lei, attrice cinquantenne, lo spirito di donna libera lo possiede nel dna come figlia di Stefania Sandrelli.

«Io ho sempre ammirato mia madre per tante ragioni. Una è che ha sempre lavorato anche in anni in cui in Italia non era così evidente che le donne lo facessero. L’insegnamento suo che più ricordo? Mi ha sempre detto di “non approfittarsi mai”, che vuol dire essere fondamentalmente onesti dentro».

Ha portato in scena lo spettacolo “Tale madre e tale figlia” un dialogo tra una madre e una figlia nel luogo più intimo e complice, il bagno, prima di affrontare la giornata.

«Ho due figli maschi di 17 e 11 anni, ma proprio per questo il testo mi è piaciuto, perché sono stufa di maschi. Desideravo avere un rapporto con una femmina, ritrovarmi nel confronto madre-figlia».

E per lei questo confronto come è stato ?

«L’analisi anche nel mio caso può partire dal bagno perché mia madre si truccava e stava spesso in bagno quando ero piccola. Si chiacchierava e ancora chiacchieriamo. Ci si scontra anche. La cosa divertente è che in quello spettacolo io sono una madre anaffettiva che ha avuto un cattivo rapporto con la propria madre. Per me nella vita è stato l’esatto contrario: la catena da spezzare è stato il troppo amore».

Si sente ancora figlia visto che è mamma da tanto tempo ?

«Sono molto figlia dal punto di vista affettivo e mia madre è molto mamma. È sempre stata una mamma protettiva, presente, generosa. Per molti Amanda “è la figlia di Stefania”. E in questo mi ritengo fortunata perché ho una madre ancora giovane, cosa che molti miei coetanei non sono più. Però, un po’ mi sono pure stufata di avere il ruolo pubblico della figlia. Nel privato non mi corrisponde più da tempo, ripeto. Oggi sento più il peso di madre e il rapporto con il mondo esterno che è diventato più difficile, competitivo, complesso, aggressivo».