Sabato 27 Luglio 2024

Def: Gimbe, nel 2024 'aumento illusorio' spesa sanitaria

Dopo calo 2023, incremento dovuto a spostamento costi contratti

Def: Gimbe, nel 2024 'aumento illusorio' spesa sanitaria

Def: Gimbe, nel 2024 'aumento illusorio' spesa sanitaria

Una diminuzione di oltre 3,6 miliardi nel 2023 rispetto all'anno precedente, seguita da un aumento di 7,6 miliardi nel 2024, che però "è solo 'illusorio, in quanto è in gran parte dovuto al fatto che non è stato perfezionato il rinnovo dei contratti dei dirigenti e dei contrattisti per il triennio 2019-2021, i cui costi non sono stati registrati nel 2023 e sono stati rinviati al 2024". E' la Fondazione Gimbe, con il suo presidente Nino Cartabellotta, a svolgere un'analisi indipendente dei dati sulla spesa sanitaria contenuti nel Documento di economia e finanza 2024, che, oltre al bilancio consuntivo 2023, comprende anche le stime per il 2024 e per il triennio 2025-2027. "Rispetto alle previsioni di spesa sanitaria fino al 2027 - afferma Cartabellotta - il Def 2024 attesta la mancanza di un cambio di rotta e ignora il pessimo 'stato di salute' del Servizio sanitario nazionale (Ssn), i cui principi fondamentali di universalità, equità e giustizia sono stati traditi, con conseguenze sulla vita delle persone, soprattutto delle fasce socio-economiche più deboli e delle popolazioni del Mezzogiorno. Dai lunghissimi tempi di attesa all'inaccettabile sovraffollamento dei pronto soccorso; dalle disuguaglianze regionali e locali nell'erogazione dei servizi sanitari alla migrazione della sanità dal Sud al Nord; dall'aumento della spesa privata all'impoverimento delle famiglie fino alla rinuncia alle cure". Se il Def certifica un rapporto spesa sanitaria/Pil del 6,3% nel 2023 (rispetto al 6,7% del 2022) e una spesa sanitaria di 131 miliardi in termini assoluti (oltre 3,6 miliardi in meno rispetto al 2022), nel 2024 il rapporto spesa sanitaria/Pil sale al 6,4% nel 2024 rispetto al 6,3% del 2023; in termini assoluti si prevede una spesa sanitaria di oltre 138,7 miliardi, cioè 7,6 miliardi in più rispetto al 2023 (+5,8%). Un dato, quest'ultimo, che però, nota Cartabellotta, è solo 'illusorio'.