Venerdì 25 Luglio 2025
PATRIZIA TOSSI
Tech

Vera Rubin mostra l’universo mai visto prima. Così saranno svelati i grandi misteri del Cosmo

La più grande fotocamera al mondo si trova in Cile. Secondo gli scienziati, l’Osservatorio potrà rivelare cosa si nasconde nell’Energia Oscura. Dalle rocce cosmiche alle potenziali minacce per il pianeta Terra: il lavoro di indagine continua

Vera Rubin mostra l’universo mai visto prima. Così saranno svelati i grandi misteri del Cosmo

Milioni di stelle e galassie ‘catturate’ dalla più grande fotocamera mai costruita al mondo. Immagini inedite che rivelano migliaia di asteroidi mai visti prima e che, non solo fanno sognare gli appassionati del cosmo, ma aprono nuove strade scientifiche per esplorare i misteri dell’Universo e svelare (finalmente) cosa si nasconde nell’Energia Oscura. 

La svolta è arrivata con i primi scatti dell’Osservatorio Vera Rubin – intitolato all'astronoma statunitense pioniera nello studio della rotazione delle galassie – che, dopo le prime 10 ore di osservazione di prova, ha immortalato scatti straordinari con il potentissimo telescopio riflettore in grado di fotografare l'intera volta celeste notturna dell'emisfero australe visibile dal settentrione del Cile nel corso di un decennio. Ecco le prime straordinarie immagini e perché sono così importanti per il futuro dell’astronomia.

"L'Osservatorio Rubin dell'NSF-DOE catturerà più informazioni sul nostro universo di tutti i telescopi ottici della storia messi insieme", ha detto Brian Stone, attuale direttore della National Science Foundation.

Le prime immagini inedite 

Rubin ha scoperto e fotografato 2.104 asteroidi, inclusi sette asteroidi vicini alla Terra mai visti prima nel nostro sistema solare. Ma gli scienziati dell'osservatorio assicurano: nessuno di questi oggetti astronomici rappresentano una minaccia per il nostro pianeta. 

Il team dell'osservatorio ha anche pubblicato un mosaico delle nebulose Trifida e Laguna, regioni di formazione stellare simili a nubi situate nella costellazione del Sagittario. Il mosaico, composto da 678 immagini separate scattate in sole sette ore, ha catturato dettagli deboli e precedentemente invisibili, come nubi di gas e polvere nelle nebulose, che distano diverse migliaia di anni luce dalla Terra.

Le immagini degli asteroidi sono visibili qui sotto.

Rocce spaziali e asteroidi che minacciano la Terra

Il video condiviso dall’Osservatorio mostra oltre 1.100 immagini catturate dalla fotocamera di Rubin, che inizia con uno sguardo dettagliato a due galassie. Il video si allarga poi per mostrare circa 10 milioni di galassie individuate dall'ampio campo visivo della fotocamera: circa lo 0,05% dei 20 miliardi di galassie che Rubin osserverà nell'arco di 10 anni.

La sensibilità della fotocamera e la velocità del telescopio sono unici nel loro genere: consentiranno a Rubin di individuare oggetti minuscoli e deboli come gli asteroidi. L'osservatorio scatterà inoltre migliaia di immagini ogni notte, catalogando le variazioni di luminosità per rivelare rocce spaziali altrimenti nascoste, come gli asteroidi vicini alla Terra, che potrebbero essere in rotta di collisione con il nostro pianeta, secondo la fondazione.

Il rivoluzionario Osservatorio Rubin 

L’Osservatorio Rubin si trova sulla montagna cilena Cerro Pachón, sede anche del Telescopio Gemini Sud, dell'Osservatorio Gemini e del sensore ottico SOAR. L’installazione è iniziata nell’aprile del 2015 e nei giorni scorsi, nel mese di giugno 2025, sono state rivelate al mondo le prime immagini. 

“Rubin ci permetterà di esplorare galassie, stelle della Via Lattea, oggetti del sistema solare in un modo davvero nuovo. Dato che acquisiamo immagini del cielo notturno così rapidamente e così spesso, ogni notte Rubin rileverà milioni di oggetti in continua evoluzione”, ha affermato Aaron Roodman, professore di fisica delle particelle e astrofisica allo SLAC National Accelerator Laboratory della Stanford University in California. Roodman è stato il responsabile dell'assemblaggio e del collaudo della fotocamera dell'Osservatorio Rubin, un occhio elettronico grande come un’automobile e in grado di catturare immagini con un livello di dettaglio incredibilmente accurato.

“Una sola immagine scattata da Rubun copre una sezione di cielo pari a 45 lune piene”, ha spiegato Željko Ivezic, direttore dell'Osservatorio Rubin. La sua fotocamera copre un campoi visivo così ampio che, per mostrare una sola immagine, sarebbero necessari 400 televisori ad alta definizione.

"Potremo vedere l'universo in un modo nuovo"

Gli esperti ne sono assolutamente certi: Rubin sarà in grado di scoprire oggetti celesti sconosciuti e svelare i tanti misteri cosmici che da secoli sono al centro di studi astronomici. Mentre i telescopi terrestri e spaziali individuano circa 20.000 asteroidi ogni anno, si prevede che l'Osservatorio Rubin ne scoprirà milioni entro i primi due anni, secondo la National Science Foundation. Il telescopio è anche considerato il modo più efficace per individuare comete o asteroidi interstellari che potrebbero attraversare il nostro sistema solare.

"La capacità unica di Rubin di osservare miliardi di galassie e di riprodurle ripetutamente nell'arco di 10 anni ci permetterà letteralmente di vedere l'universo in un modo nuovo", ha aggiunyo Roodman. 

Rubin potrà risolvere i grandi misteri cosmici

La capacità di Rubin di individuare fenomeni interessanti gli consentirà anche di essere una "macchina da scoperta" in grado di identificare aree di interesse per altri telescopi, ha affermato Roodman. L'osservatorio potrebbe anche consentire il rilevamento di tipi di oggetti celesti precedentemente sconosciuti.

"Attraverso questa straordinaria struttura scientifica, esploreremo molti misteri cosmici, tra cui la materia oscura e l'energia oscura, che permeano l'universo", ha affermato Stone. "Rubin ha un enorme potenziale per aiutarci a capire cos'è veramente l'energia oscura e come l'espansione dell'universo stia accelerando anche qui", ha affermato Roodman.

L’energia oscura è al centro della teoria dell’espansione accelerata dell'universo, mentre la materia oscura è un’ipotetica componente di materia che, diversamente da quella conosciuta, non emetterebbe radiazione elettromagnetica e sarebbe attualmente rilevabile solo in modo indiretto attraverso i suoi effetti gravitazionali. Studiate a lungo dalla Nasa, sono entrambe non sono al momento mai state osservate direttamente.