Giovedì 25 Aprile 2024

Telecamere, smartphone e tablet. Ecco come neutralizzare chi spia

L’esperto di cybersicurezza, Rapetto: evitare le installazioni fai-da-te e cambiare spesso la password

Una simulazione di attacco hacker

Una simulazione di attacco hacker

Videocamere e microfoni in grado di spiarci nelle nostre case come in un Grande Fratello virtuale. È uno scenario allarmante quello emerso dall’operazione ‘Rear window’ (La finestra sul cortile). L’indagine, che ha interessato 10 città su tutto il territorio nazionale, spinge ad ampliare lo guardo prendendo coscienza dei rischi insiti nella tecnologia che usiamo tutti i giorni.

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Le porte d'accesso per gli hacker

Telecamere degli impianti di videosorveglianza, computer, cellulari, ma anche tablet, smartwatch e assistenti vocali intelligenti. Sono diversi i dispositivi che, se violati, possono trasformarsi in vere e proprie porte d’accesso per gli hacker in grado di trasmettere all’esterno, senza il nostro consenso, immagini e conversazioni private.

"Non è un rischio, ma una certezza di cui non vogliamo essere consapevoli – afferma Umberto Rapetto, esperto di sicurezza informatica, già comandante del gruppo anticrimine tecnologico della Guardia di finanza (Gat) –. Abbiamo barattato un briciolo di comodità con un quintale di riservatezza personale. Gli strumenti tecnologici di uso quotidiano ci incatenano e al tempo stesso ci rendono trasparenti per chi vuol sapere tutto di noi. Immagini e suoni che accompagnano la nostra giornata vengono acquisiti, memorizzati, trasmessi, riutilizzati senza che ci si accorga di questo scippo continuo e incessante. Microfoni e videocamere rubano gli istanti della nostra vita forti della nostra incapacità di separarci da certi ‘aggeggi’ elettronici".

Come agiscono i cybercriminali

"I contenuti multimediali si spostano on line senza eccessive precauzioni e i dispositivi – spiega Rapetto – sono facilmente localizzabili da chi ha cattive intenzioni: si conoscono le aziende produttrici di quegli arnesi, gli standard di funzionamento e di comunicazione, le password pre-impostate dal fabbricante e spesso non personalizzate dagli utilizzatori. Basta poco per sostituirsi al legittimo utente e sbirciare in casa del malcapitato di turno".

Le insidie per i bambini 

I sistemi di sorveglianza per i più piccoli – come emerso dalla recente indagine – possono essere usati dagli hacker per spiare i bambini ricavando immagini pedopornografiche. "Le ‘cam’ per la videosorveglianza domestica e i sistemi di controllo della stanza dei bimbi – avverte l’esperto – dialogano con il nostro smartphone attraverso Internet e il collegamento alle rete wireless di casa li fa affacciare su un mondo pieno di imprevisti e di potenziali rapaci costantemente in agguato".

Privacy a rischio con gli assistenti vocali

In cima alla lista dei dispositivi di cui viene sconsigliato l’utilizzo ci sono gli assistenti vocali. "Non sono i migliori amici dell’uomo. La nostra voce – sottolinea Rapetto – non finisce in quel sofisticato oggetto, le nostre chiacchiere vanno ben oltre, fino ad arrivare a sistemi che memorizzano quel che diciamo. Dietro alla scusa di voler migliorare le prestazioni dello strumento si cela una vera e propria schedatura di abitudini, gusti, preferenze e persino opinioni. Certi arnesi non ubbidiscono soltanto a chi li ha installati nella propria abitazione, ma rimangono fedeli anche a chi – dopo averli progettati e costruiti – conosce benissimo le capacità ‘assorbenti’ degli assistenti vocali".

Le strategie per difendersi

Già nel 2016 Mark Zuckerberg era solito applicare dello scotch su videocamera e microfono del suo computer. E questa, a oggi, rimane una strategia efficace. "Gli hacker possono disattivare la lucina, noi siamo convinti che la videocamera sia spenta e invece sta registrando – afferma Rapetto –. La soluzione alternativa è la disattivazione preventiva dei congegni incorporati a pc, tablet e smartphone, ma richiede un minimo di confidenza con le tecnologie e la disponibilità del tempo necessario per attivare la relativa procedura. Sul mio computer ho configurato una webcam esterna". Un consiglio sempre valido, infine, – conclude l’esperto – "rimane quello di cambiare spesso le password".