Domenica 28 Aprile 2024

Tour de France 2019, tappa 12: le pagelle. Yates contro logica, Nibali contro i guai

Il gemello Simon vince con una tattica strana e una volata a rischio. Il siculo costretto a lottare anche contro il mal di stomaco

Matteo Trentin (Lapresse)

Matteo Trentin (Lapresse)

Bagnères de Bigorre, 18 luglio 2019 - Simon Yates fa sua la prima tappa sui Pirenei. Il britannico della Mitchelton-Scott, ha vinto allo sprint la tappa 12 del Tour de France 2019, la Tolosa-Bagnères de Bigorre di 209,5 chilometri, dopo 4 ore 57'53. In volata battuti lo spagnolo Pello Bilbao López de Armentia (team Astana) e all'austriaco Gregor Muhlberger (Bora-Hansgrohe). Yates diventa così uno dei pochi corridori che hanno vinto una tappa in ogni Grand Tour. Benoot, quarto davanti con un allungo il gruppo di inseguitori. Sesto Trentin, battuto in volata da Felline. Resta in maglia il francese Alaphilippe. Ciccone è arrivato insieme al gruppo a 9`35", Nibali ha preferito non forzare e ha concluso a 18`58" da Yates.

Classifica e risultato dopo tappa 12

Tappa 13 a cronometro: orari tv, percorso, favoriti

 

I voti di Costa  

10 a Simon Yates

Si complica la vita con un finale tatticamente alla rovescia: prima va a riprendere il compagno Trentin in fuga e lo lascia per strada, poi affronta lo sprint lanciandosi prima della curva finale col vento contrario. Alla fine ha ragione chi vince e il risultato per il gemello fin qui andato a spasso è la vittoria che completa la sua collezione di tappe nei grandi giri.

9 a Trentin

Con una grande corsa d’attacco meriterebbe ben oltre il numero rosso che premia il più combattivo di giornata. Incassa con signorilità l’azione del suo compagno Yates che lo raggiunge e lo stacca in salita quando è davanti con Clarke, rispetta gli ordini di scuderia e chiude al sesto posto, alle spalle di Felline, una tappa che avrebbe potuto avere un’altra storia.

8 a Alaphilippe

Tiene cucita la corsa in pianura, poi la molla per non sprecare energie in vista della crono, dove dovrà essere bravo, se non di più, a respingere l’assalto di Geraint Thomas: 1’12’’ di vantaggio, davanti a uno specialista, potrebbero non bastare. In ogni caso, per lui sarà un giorno speciale: correrà una tappa chiave in giallo nel giorno in cui la maglia simbolo del Tour compie cent’anni.

6 a Nibali

A facilitare la sua strategia di allontanarsi a passi lunghi dalle zone alte di classifica è anche il mal di stomaco che non gli fa trascorrere una notte serena. Può prendersela comoda anche nella crono, pensando soprattutto a ristabilirsi, poi cominceranno le occasioni per vivere una giornata degna di lui: proprio come è successo a Simon Yates.  

4 a Dennis

Si ferma all’improvviso, dopo aver cercato di entrare nella maxi fuga, scelta non felice per uno che nella crono avrebbe avuto le più alte chance di vincere la tappa. Torna al pullman senza spiegare a dirigenti e tecnici la sua scelta, né lo fa con i cronisti che lo incrociano. Mossa bizzarra, comunque significativa: grazie al ritiro, ci si accorge che l’australiano era in corsa.  

2 alla Rai 

Nel dopo corsa monta il caso Dennis spedendo l’inviato da F1 Ettore Giovanelli al pullman della squadra per capire cosa ci sia dietro questo ritiro definito misterioso. Se ne sentono di ogni, persino che l’australiano per tornare al bus abbia preso un passaggio da uno spettatore. Su tutto, prevale il domandone: ‘Il ritiro a questo punto è ufficiale?’.