Atp Miami, troppo Medvedev per Sinner: il russo vince la finale 7-5, 6-3

Sinner abdica contro il russo, sei sconfitte su sei, e non riesce ad alzare il trofeo a Miami. Troppo ostica la ragnatela di Medvedev ma Sinner imparerà la lezione

Jannik Sinner

Jannik Sinner

Miami, 2 aprile 2023 - Non riesce a Jannik Sinner l’impresa di vincere il torneo Masters 1000 di Miami. All’Hard Rock Stadium è il russo Daniil Medvedev a prendersi il titolo in due set con il punteggio di 7-5, 6-3 al termine di una partita ben comandata tatticamente e ben concretizzata pragmaticamente, grazie alla sua eterna ed estenuante ragnatela che ha tolto fiato e certezze all’altoatesino, troppo stanco per poter contro battere.

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Medvedev trionfa grazie a un tennis preciso, concreto, quasi robotico per metodo e geometrie per imbrigliare i punti di forza altrui esaltando i propri. La sconfitta non scalfisce però l’ottimo torneo di Sinner che avrà modo di trovare da questa partita i giusti insegnamenti per costruirsi un futuro ancora più luminoso. Ora partirà la campagna sul rosso in Europa con il torneo di Montecarlo dall'8 aprile, dove rientrerà anche Novak Djokovic che è già nel Principato ad allenarsi.

Medvedev troppo solido

Cinque precedenti tra Sinner e Medvedev e tutti a favore del russo e tutti su campi veloci. Il conteggio dei set è impietoso e dice 10 a 3 per Medvedev in cinque partite. Serve una impresa all’azzurro, esattamente come fatto con Carlos Alcaraz in semifinale. Non accade. Come sempre, è fondamentale per l’azzurro tenere alta la percentuale di prime palle per evitare che il russo metta in atto la sua ragnatela di colpi estenuanti da fondo campo. Già al secondo game Sinner va in difficoltà, un paio di errori consentono al russo di risalire da 40-15 ai vantaggi, poi una smorzata errata vale la palla break che l’azzurro annulla con il servizio. Game lottato e lungo il primo al servizio per Sinner, ma alla fine il salvagente è rappresentato dal serve and volley che va a segno. Medvedev invece non concede nulla neanche al terzo game e Sinner deve lottare il quarto game per salire sul 2-2. Il russo apre invece la porta al game successivo, quando tre doppi falli spalancano a Sinner la via del break che arriva solo alla quinta palla utile. Tra bordate al servizio e doppi falli, i due tennisti si trascinano in un game interminabile ai vantaggi che vince Sinner con diritto e volèe. Ma Medvedev reagisce subito e non si lascia sfuggire il controbreak per il 3 pari con un diritto di Sinner trascinato out dal nastro. La partita resta una guerra di diritti e rovesci da fondo campo, Medvedev non permette a Sinner le accelerazioni, così è la smorzata dell’azzurro a essere una chiave ma manca la giusta esecuzione. Ad ogni modo, si sale fino al 6-5 Medvedev con Sinner al servizio ed è qui che il russo concretizza con maggior sagacia il parziale. Sinner sbaglia un rovescio e due diritti, soprattutto l’ultimo è quello fatale che concede il set al rivale per 7 game a 5. Partita in salita.

Sinner stanco, Medvedev costruisce con pazienza il successo

Il peso del primo set perso si trascina anche all’inizio del secondo, con Medvedev che tiene agilmente il servizio e poi sale 0-30 sul turno di Sinner costringendolo ad una battaglia estenuante nella sua sapiente ragnatela di angoli e accelerazioni. Sinner scivola subito sotto la linea di galleggiamento con tre palle break consecutive e un fiatone a segnalare l’evidente fatica ad uscire dai colpi del russo. L’azzurro appare una preda ben incastrata nella tela del predatore e infatti concede con il rovescio il break che fa andare in fuga l’avversario. Le gambe di Sinner sono imballate, deboli, affaticate da un torneo faticoso e un percorso difficile per arrivare in finale. Nel primo set c’è stato anche un medical time out per attenuare il senso di fatica con le vitamine gentilmente offerte dal medico del torneo. Sinner ha comunque un sussulto sullo 0-2, infilando un prezioso passante di rovescio e ritrovando un barlume di speranza con il contro break che lo riporta in partita. Quello dell’azzurro resta però un tennis non suo, sempre calato nello spartito dell’avversario senza poter sprigionare le sue qualità su scambi rapidi e con l’impossibilità di liberarsi dalla trappola se non tentando con la smorzata.

Ma i tentativi di liberarsi finiscono in rete e così Medvedev sale a due palle per il nuovo break, che arriva puntuale con un errore di Sinner: 3-1. Tenere il servizio diventa una impresa e l’azzurro ne cede tre in fila mentre il russo ritrova lucidità per concretizzare la fuga sul 4-1 con un game rapido quanto efficace in battuta con un paio di ace e un paio di bordate di diritto. Medvedev è in pieno controllo della partita e Sinner non ha le contromosse necessarie a ribaltare la sceneggiatura, che non è quella auspicata da Alcaraz alla stretta di mano dopo la semifinale. L’italiano riesce comunque a salire sul 4-2 ma Medvedev non concede altre chance per un rientro e si issa con solidità fino al 5-2.

Il serbatoio di Sinner è in riserva e la spia è accesa e Medvedev non è il tipo che concede taniche di benzina in mezzo all’autostrada e in panne, infatti sul 5-3 non c’è pietà per il russo che va a chiudere 7-5, 6-3 dopo un’ora e trentacinque minuti di gioco.

Bastano quattro colpi ben assestati per andare ad alzare il trofeo, con due bordate al servizio che inchiodano Sinner alla sconfitta. Trionfo di Medvedev a Miami, non vinceva un torneo 1000 dall’estate 2021, e prima affermazione all’Hard Rock Stadium. Per Sinner i complimenti di Medvedev per la vittoria in semifinale, un bel riconoscimento, e un torneo che lo proietta di nuovo ai vertici del tennis mondiale. La vittoria arriverà, ma non oggi. Ora Montecarlo, con un avversario in più: Novak Djokovic.