Venerdì 26 Aprile 2024

Rivoluzione Rossa, Russell vola in Mercedes

La Ferrari spedisce Resta, responsabile dell’area telaio, alla Haas. Il sostituto di Hamilton domina le libere: e Wolff può esultare

di Leo Turrini

Dirò tra qualche riga di una curiosa (eufemismo) sorpresa Ferrari. Ma la notizia del venerdì nel deserto del Bahrain è un’altra: appena salito sulla Mercedes, il giovane George Russell ha ottenuto il miglior tempo nelle prove libere! Il sostituto di Lewis Hamilton, fermato dal Covid, certamente ha un gran talento. Ma se oggi (diretta Sky dalle 18) conquistasse la pole e se domani addirittura vincesse il Gp-bis tra le dune di Sakhir, insomma...

Poiché in F1 regna il pettegolezzo, c’è già chi dice che Toto Wolff, il boss della Freccia Nera, stia... favorendo il boom del ragazzo sottratto alla Williams. Motivo: Hamilton ancora non ha firmato il rinnovo del contratto e chiede una barca di soldi. Se l’ultimo arrivato trionfasse subito con la stessa macchina, forse il sette volte iridato ridurrebbe le pretese economiche.

Chissà. Di sicuro Russell è bravo e si sapeva. Tra l’altro, sta fisicamente scomodo nell’abitacolo di Lewis: è costretto ad usare scarpe più piccole di quelle che usa abitualmente. Ma...il piede non ne risente.

Non Resta. Per quanto riguardo la amatissima Ferrari, bravo chi ci capisce. Per mesi da Maranello ci hanno raccontato che era fondamentale la stabilità dello staff tecnico e la cosa poteva anche avere una sua logica, a dispetto di risultati avvilenti.

Adesso, però, il Cavallino comunica che Simone Resta, responsabile dell’area telaio e proiettato sul progetto 2022, quello della presunta riscossa!, beh, da Capodanno viene trasferito alla Haas, il team americano satellite della Rossa (è la squadra che farà debuttare Mick Schumacher nei Gran Premi).

Ora, qui qualcosa non torna. Di certo Mattia Binotto ha in mente una sua strategia e può darsi che, in previsione del taglio dei costi imposto dalla Fia, dal nuovo ruolo Resta possa alimentare preziose sinergie.

Non lo escludo, per carità. Ma è difficile sottrarsi alla impressione che sotto ci sia altro. Il romagnolo Resta, ex Minardi, molto stimato da Sergio Marchionne, in passato era già stato dirottato in Alfa Romeo, dove faceva il direttore tecnico. Ma era stato richiamato presto in Ferrari, perché evidentemente c’era bisogno di lui. Adesso, nel bel mezzo di una imbarazzante crisi di risultati, lo spostano di nuovo.

Ha senso? Quanto pesano differenze di stile e di personalità note agli addetti ai lavori? La mitica “stabilità” è un valore solo a metà? E il bravo ingegnere Enrico Cardile, già responsabile di un sacco di altre cose dalla aerodinamica in giù, sarà in grado anche di rimpiazzare il Resta che non resta mai? Oppure è in arrivo un altro telaista?

Sono domande certamente figlie della mia ignoranza e della mia perplessità. Eppure...