Mercoledì 24 Aprile 2024

Quegli illeciti immarcabili

di Paolo Grilli

Tanto tuonò che... non piovve. Prosciolti tutti e via libera alle plusvalenze più spinte dopo la grande paura. Il processo sportivo sulle quotazioni gonfiate dei giocatori, con annessi presunti artifici di bilancio nelle compravendite, si scioglie ed evapora come neve al sole di questo caldo aprile.

Tutto prevedibile: impossibile stabilire la quotazione sul mercato più congrua per un giocatore. Si sommano, per definirne il valore, le qualità in campo dello stesso – già difficilmente misurabili con esattezza – la sua prospettiva di carriera e l’immancabile fattore speculativo in accordi che fanno ballare i milioni. Lo stesso curriculum del campione non è che una delle tante variabili in gioco. Vale più l’Ibra dei trentuno trofei ma al limitare ultimo della carriera, o Scamacca che di trofei non ne ha ancora, ma che vogliono tutte le big?

L’impianto accusatorio della procura federale è collassato già in primo grado. Neanche un euro di ammenda agli undici club coinvolti. Chiaro: non essendoci, a monte, criteri rigidi a normare il calciomercato sui valori degli atleti, l’accusa non ha potuto fare altro che fondare quelli ’rettificati’ su elaborazioni esterne, per quanto autorevoli, come quella di Transfermarkt. Un’operazione che si è rivelata inconsistente. Senza paletti condivisi da tutti i club – ma c’è l’interesse a metterli? – aspettiamoci altre estati di botti e controbotti. Pazienza, poi, se non tutti si dimostreranno campioni veri.