Mercoledì 24 Aprile 2024

Nessuno come Nadal: 21 Slam per la storia

Il campione spagnolo batte Medvedev nella finale dell’Australian Open con una grande rimonta e gli applausi di Djokovic e Federer

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di Paolo Franci

"C’mon! C’mon! C’mon". E’ il momento preciso in cui Daniil Medvedev deve aver annusato che, forse, non avrebbe vinto e non sarebbe diventato numero uno al mondo. In quello stesso istante, invece, Rafa deve aver compreso che, sì, sarebbe stato un Neil Armstrong, il primo uomo sulla luna. Il primo a vincere 21 Slam. E lo ha urlato con quel triplo "C’mon!" dopo aver annullato tre palle break sullo 0-40 al 6° gioco nel terzo set. Avesse perso quel servizio sotto di 2 set a zero, Medvedev avrebbe chiuso la faccenda. E invece.

Lo ha fatto a 35 anni dopo essere resuscitato da un infortunio che gli ha fatto rischiare di esserci lì in Australia, sì, magari da commentatore della tv spagnola. Lo ha fatto al termine di un torneo che è stato una guerra continua, nella quale la sua incredibile tenuta fisica ha ridefinito se stessa ancora una volta. Lo ha fatto e si è beccato l’abbraccio degli altri due Vampiri del tennis mondiale, Nole e Roger. Djokovic dixit, un po’ freddino in realtà, ma ci sta per tutto quel che gli hanno fatto passare: "Congratulazioni a Nadal per il suo 21° Slam, un risultato straordinario: ha prevalso uno spirito combattivo impressionante". Più caloroso Federer: "Che partita! Congratulazioni al mio amico e grande rivale Nadal. Qualche mese fa scherzavamo sul fatto che entrambi fossimo con le stampelle. Incredibile, mai sottovalutare un grande campione. Orgogliono di aver condiviso la tua era, Rafa". Bellissimo constatare come i Magnifici Tre continuino in qualche modo a proteggersi l’un l’altro e a proteggere se stessi dall’aggressione della beat generation della racchetta. Sì perchè è vero che Nadal ha vinto il 21° Slam staccando Nole e Roger, ma è altrettanto vero che ha impedito a Medvedev di scollare The Djoker dalla prima posizione della classifica Atp, salvandone il regno neanche fosse un Lancillotto.

La rimonta di Nadal da due set a zero al trionfo nel quinto dopo cinque ore e mezza di battaglia (2-6 6-7(5) 6-4 6-4 7-5) gli vale il trionfo in Australia 13 anni dopo quel lontano 2009: "E’ stata una delle partite più emozionanti della mia carriera: un mese e mezzo fa non sapevo se sarei tornato a giocare nel tour e adesso sono qui, con questa coppa". E’ incredulo Rafa, così come lo è Medvedev, fregato da un campione immenso ma anche dal suo nervosismo, sfociato in un duello di gesti e insofferenze con il (per niente educato) pubblico australiano. Un atteggiamento che certo non deve aver giovato alla sua capacità di restare concentrato come lo è stato quel magnifico vampiro che è Rafa Nadal.