Mercoledì 24 Aprile 2024

Milan stellare in cinque minuti ribalta la Juve

Dopo il 3-0 all’Olimpico altra impresa: dal 62’ al 67’ Ibra, Kessie e Leao rovesciano lo 0-2. Poi Rebic per l’apoteosi. Sicuri di cambiare Pioli?.

Migration

di Giulio Mola

Per una volta chiamatela “Signora Suicidi“. Al primo match-ball scudetto la Juventus “stecca“ clamorosamente nella fresca serata di San Siro, facendosi rimontare da un incredibile Milan che sembrava essersi sbriciolato nei primi otto minuti della ripresa dopo le reti di Rabiot e CR7. E invece il 4-2 finale premia i rossoneri e lascia inalterato (+7) il vantaggio dei bianconeri sulla Lazio. Per qualche minuto, con i biancocelesti a -10 il nono tricolore consecutivo era ipotecato; poi l’inspiegabile blackout della banda di Sarri ha rimesso in partita un Milan mai domo. Un gruppo, quello di Pioli, che ancora una volta ha dato del “tu“alla capolista, mostrando personalità, per nulla distratto dalle tanti voci riguardanti il futuro. L’Europa League è vicina, l’aver battuto le prime due del campionato in pochi giorni fa capire come questa squadra sia ormai matura per il salto.

Venticinque giorni dopo (allora ci si giocava un posto nella finale di Coppa Italia) è tutta un’altra sfida. In campo la storica rivalità di strada e due squadre pronte a sfidarsi a mani nude davanti a spalti deserti e in un’atmosfera ben diversa da quella delle epiche sfide di qualche anno fa. Anche lo struggente ricordo di Ennio Morricone sul maxischermo ci riporta al passato e certamente il Maestro avrebbe meritato l’applauso degli ottantamila di San Siro.

Gara combattuta ed equilibrata per un tempo nonostante i 29 punti di differenza in classifica. Due squadre in salute che hanno concesso poco allo spettacolo, mostrando invece disciplina e organizzazione. Per poi offrire il meglio (e il peggio) di sè nella seconda parte della sfida. Subito Rebic e Paquetà a supportare Ibrahimovic, mentre Sarri lancia nella mischia Rugani e l’ex Higuain al posto di De Ligt e Dybala. Assenze pesanti quelle dei bianconeri comunque aggressivi nella fase di non possesso. Il match vive di sussulti: Saelemaekers scalda i guantoni di Sczesny e subito dopo Bonucci manca la deviazione vincente ad un passo dalla porta. Prima del quarto d’ora si accende anche CR7 che dribbla Conti e mira il paletto lontano. I ritmi non sono forsennati, solo un’ingenuità di Pjanic (22’) permette a Ibra di caricare il sinistro e impensierire Sczesny, attento anche due minuti dopo ancora sul tentativo dello svedese. Sarri chiede alla squadra di far correre il pallone più che le gambe, e appena i suoi lo ascoltano il Milan barcolla in difesa. Altri due lampi prima del giro di boa: alla splendida azione dei bianconeri con Hernandez e Donnarumma bravi a limitare Higuain, risponde Ibra il cui gol viene annullato per fuorigioco.

Scoppiettante la ripresa, anche per colpa delle due difese un po’ distratte: a spaccare il match ci pensa Rabiot che si porta via mezzo Milan prima di scaricare il terrificante sinistro sotto l’incrocio. Una manciata di minuti e CR7 (trentesimo gol stagionale) “gela“ Donnarumma in contropiede. Gara finita? Macchè. Il MIlan riapre il match (16’) con Ibrahimovic su rigore dopo braccio galeotto di Bonucci (rivisto col Var) e al 21’ Kessie fa 2-2 con un tocco ravvicinato. Entra anche Leao per Ibra e proprio il portoghese di sinistro fulmina Sczesny per il clamoroso 3-2. E’ un susseguirsi di emozioni: i rossoneri sfiorano il 4-2 con Rebic, poi Donnarumma salva su Rugani e nel finale ancora Rebic, sfruttando l’ennesimo errore di Bonucci e soci, fa poker e chiude la partita.