Giovedì 25 Aprile 2024

Milan, il buio all’improvviso dopo otto mesi

Il Lilla domina il Diavolo, un super Yazici fa tripletta. Ibra sostituito si arrabbia, rossoneri superati dai francesi in vetta al girone

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di Luca Talotta

Dall’8 marzo al 5 novembre, ininterrottamente. Ma, si sa, prima o poi sarebbe dovuto accadere. Perché tutto nella vita ha un inizio e una fine, anche l’imbattibilità sul campo. Il Milan si ferma dopo 242 giorni, o sette mesi e 28 giorni se preferite, nei quali ha collezionato 24 risultati utili consecutivi. A fermare una marcia apparsa trionfale sino a meno di 24 ore prima il Lille, squadra seconda in classifica in Ligue 1, completa, che gioca bene e che ha sbancato San Siro con un rotondo 0-3. Che, ovviamente, mette i bastoni tra le ruote a Stefano Pioli, il quale già pregustava di poter gestire al meglio la rosa nelle tre restanti partite del girone e invece ora si troverà costretto a dover difendere il secondo posto dal tentativo di ritorno di Celtic e Sparta Praga. Una partita strana, nata male e conclusa anche peggio. Al Milan, che aveva vinto le ultime tre partite in competizioni europee giocate al Meazza, non è riuscita l’impresa di portare casa il quarto successo consecutivo interno in Europa, un qualcosa che non arriva dall’ormai lontanissima stagione 200708.

Colpa degli errori sotto porta di Theo Hernandez, lanciato per ben due volte da Ibrahimovic nel primo tempo senza mai riuscire a trovare la via del gol; ma soprattutto di Romagnoli, capace di causare il secondo rigore consecutivo nei giro di quattro giorni dopo quello concesso, domenica scorsa, all’Udinese. E se a questo ci si aggiunge un approccio totalmente sbagliato alla partita, una manovra lenta e prevedibile ed uno Yazici in stato di grazia (seconda tripletta consecutiva per lui, dopo quella rifilata allo Sparta Praga), ecco nascerne un cocktail micidiale per chiunque. Di note positive, per Stefano Pioli, ce ne sono ben poche. Bocciati tutti, da Dalot al già citato Romagnoli, fino a quel Tonali che davvero non riesce ancora ad esprimersi ai livelli che pretende il mister e una società che ha speso 40 milioni di euro per averli. Il risultato di tutto è che, dopo 12 partite stagionali, il Milan per la prima volta in stagione è andato in svantaggio e non è riuscito a riabilitarsi mentalmente.

Gli ingressi nella ripresa di Leao, Calhanoglu ma soprattutto di Bennacer e Rebic hanno dato maggiore equilibrio alla squadra, ma quando ormai il risultato era compromesso. Tempo per riflettere sugli errori commessi, però, non ce n’è. Perché il Milan tornerà in campo già dopodomani, domenica, quando a San Siro arriverà il Verona dei miracoli di Juric per il posticipo serale della settima giornata. Lì dove i rossoneri dovranno dare subito immediata risposta, per dimostrare che quanto accaduto ieri sera è stato solo un incidente di percorso. Anche perché poi ci sarà la pausa per le nazionali, ma al ritorno in campo il calendario metterà di fronte ai rossoneri la trasferta sul campo del Napoli dell’ex Gattuso. Sfida di alta classifica, dove servirà un Milan ben diverso rispetto a quello visto ieri sera a San Siro.