Mercoledì 24 Aprile 2024

La Dea può tutto: Klopp s’inchina

Ilicic-Gosens per la vittoria storica dell’Atalanta a Liverpool. Nerazzurri ancora appaiati all’Ajax al 2° posto

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di Fabrizio Carcano

L’Atalanta si regala una serata da sogno. E rifila una lezione ai maestri del calcio. Tre settimane dopo aver preso quel terrificante 5-0 a Bergamo la piccola Dea, l’ex provinciale diventata realtà europea, è andata a sbarcare Anfield Road con una vittoria per 2-0 destinata ad entrare nella storia del calcio italiano. Vittoria pesantissima in termini di prestigio, per aver violato il campo dei campioni del mondo e d’Inghilterra, e ancora più pesante in ottica classifica perché di fatto regala mezza qualificazione agli ottavi di finale ai bergamaschi. Che adesso sono saliti a quota sette punti in classifica come l’Ajax che ha battuto il fanalino di coda Midtjylland: la prossima settimana però i Lancieri di Amsterdam saranno proprio ospiti di un Liverpool prevedibilmente costretto a ritrovarsi, e a vincere per chiudere la qualificazione, mentre la Dea ospiterà i modesti danesi ancora a zero punti.

Con l’occasione concreta di portarsi a quota 10 per poi andare con tre punti di vantaggio ad Amsterdam nell’ultima definitiva sfida del girone il 9 dicembre. Tanta roba per una Dea che sembrava in panne dopo un novembre di sofferenza, con il pareggio casalingo con l’Ajax e quel tragico 0-5 subito dal Liverpool intervallato da un momento di flessione in campionato con cinque punti in cinque giornate a rallentare la corsa verso i primi posti.

Ma ancora una volta l’Atalanta ha dimostrato il carattere e la mentalità vincente nella serata sulla carta più difficile, anzi quasi impossibile. Va detto, per onestà, che il Liverpool si è presentato con una formazione a dire poco rimaneggiata, non avendo a disposizione otto titolari, con un turn over eccessivo che ha penalizzato la manovra dei Reds.

Al netto di questo, di una chiara sottovalutazione da parte degli uomini di Klopp, i meriti dell’impresa di Anfield sono tutti di un’Atalanta disposta magistralmente in campo da Gian Piero Gasperini che ha scelto di rinunciare al centravanti di ruolo, lasciando in panchina Zapata e Muriel, per schierare davanti la coppia inossidabile Gomez-Ilicic, con l’azzurro Pessina alle loro spalle da trequartista in un assetto inedito per i nerazzurri. Scelta vincente, perché così i bergamaschi hanno aumentato il palleggio e la ragnatela del recupero palla nella metà campo del Liverpool, imbrigliando i Reds che per tutto il primo tempo hanno faticato a impostare il loro gioco, subendo la supremazia territoriale nerazzurra.

Atalanta che nel primo tempo ci ha provato forse senza crederci troppo, comprensibilmente cauta dopo il naufragio dell’andata, per poi prendere coraggio, con le conclusioni da fuori dei vari Gomez e Ilicic e un bolide di Gosens deviato dai guantoni di Allisson. Segnali incoraggianti, preludio dell’acuto di inizio ripresa. Con il solito Gomez a dettare i ritmi, dialogando con Pessina, protagonista al 60’ del cross apri-scatole che ha liberato il redivivo Josip Ilicic lesto ad insaccare in inserimento la rete che ha sbloccato il match e la sua stagione finora imballata. Tre minuti dopo il raddoppio, quasi analogo: ribaltamento di fronte, passaggi rapidi, ancora Gomez a crossare da sinistra, sponda di testa di Hateboer e Gosens a infilarla da solo in mezzo all’area. Un uno-due devastante anche per i campioni del mondo. La piccola Atalanta ha fatto la storia per una notte ad Anfield Road.