Mercoledì 24 Aprile 2024

La Asl allo stadio, la Casertana gioca in 9

Quindici calciatori positivi al Covid, altri febbricitanti testati dai sanitari prima del match: vince la Viterbese in doppia superiorità numerica

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di Paolo Franci

E’ vero, così non è calcio, ma una distorsione del pallone. E’ vero, non è giusto. E’ vero, è osceno che una squadra debba scendere in campo in nove. Però poi, ci sono le regole. Crude. Ferree. A volte incomprensibili ma necessarie per avere la certezza di un pur fragile futuro. Difficile e complesso quanto volete, ma pur sempre futuro.

E allora è chiaro come il caso della Casertana che andiamo a raccontarvi sia una pugnalata al pallone e una al cuore di chi ama il calcio. Però è altrettanto vero che darsi delle regole quando il mondo va in contromano e non c’è più neanche la certezza di un Natale in famiglia, può essere l’unica via, in particolare nello sport. Nel mondo del calcio quelle regole si chiamano ’protocollo’. Argine certo non infallibile che i signori del pallone hanno costruito per far in modo che si possa giocare.

Poi ci sono i casi limite come quello di ieri in LegaPro, con la Casertana costretta a scendere in campo contro la Viterbese – e a perdere naturalmente: è finita 0-3 – in 9 uomini perchè al centro di un cluster di Covid-19 che ha messo fuori causa ben 15 calciatori. E dei 16 rimasti, solo 9 erano schierabili, tra i quali qualche febbricitante. E qui, è successo che la Asl di Caserta sia dovuta accorrere allo stadio per effettuare tamponi rapidi ai giocatori campani ’sospetti’. Nessuno di questi è risultato positivo, quindi in campo in 9 pur con 45’ di ritardo. Ok, ma la nuova regola studiata dalla Figc – che recepisce a regolamentazione approvata dall’Uefa il 3 agosto 2020 – non prevede il bonus di un rinvio e la possibilità di non giocare se si hanno solo 13 giocatori disponibili? E se la Casertana era in 9 perchè ha giocato?

Perchè aveva 16 giocatori negativi, alcuni dei quali però, non utilizzabili per infortuni e squalifiche. Quindi, tecnicamente ’agibili’ per i protocolli anche se non schierabili. E perchè non ha speso il bonus per il rinvio? Perchè lo aveva già fatto la domenica precedente per la gara con il Bisceglie, come ha precisato in una accurata nota di chiarimento la LegaPro, nella quale si spiega dettagliatamente il perchè di questa situazione, a seguito dell’applicazione di norme e protocolli.

Quindi, Casertana costretta a giocare. Ripetiamo: bruttissimo, ma un male necessario, ripensando a quel che accadde tra Juve e Napoli, pur con scenario e situazioni diverse. Anche lì è il regolamento che ne è uscito sovrano, come è inevitabile che sia per non finire nel caos. La Casertana aveva chiesto alla Viterbese di appoggiare il rinvio ottenendo un "no" inevitabile: "Non spetta a noi decidere sulla disputa o meno di un incontro". Da qui, l’amarissima nota del club guidato da Giuseppe D’Agostino: "La Casertana si vede costretta a scendere in campo con meno di undici titolari; a ciò va aggiunto che alcuni di essi sono febbricitanti, sebbene risultati negativi ai tamponi. In un momento in cui si invitano, anzi si obbligano i cittadini italiani a restare a casa, una squadra di calcio, falcidiata e decimata da un nemico invisibile, si vede costretta a scendere in campo a tutti i costi. Alla luce di ciò la salute pubblica non diventa più priorità, ma passa in secondo piano rispetto ad altri interessi. Chiediamo scusa ai nostri tifosi, vittime impotenti come noi".