Lunedì 29 Aprile 2024

Inter e Inzaghi da dieci, ma sono sconfitte

Anche la Fiorentina passa a San Siro, decide Bonaventura. Il gruppo di Simone spreca troppo e stasera può scivolare al quarto posto

Inter e Inzaghi da dieci, ma sono sconfitte

Inter e Inzaghi da dieci, ma sono sconfitte

INTER

0

FIORENTINA

1

Primo tempo: 0-0

INTER (3-5-2): Onana; Darmian, Acerbi, Bastoni (18’ st De Vrij); Dumfries, Barella, Brozovic (33’ st Dzeko), Mkhitaryan (33’ st Asllani), Gosens (18’ st Bellanova); Lukaku, Correa (18’ st Lautaro Martinez). Allenatore: Inzaghi

FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano, Dodo, Quarta (1’ st Milenkovic), Igor, Biraghi, Castrovilli (21’ st Amrabat), Mandragora (31’ st Barak); Ikone (31’ st Ranieri), Bonaventura, Saponara (21’ st Sottil); Cabral. Allenatore: Italiano

Arbitro: Maresca di Napoli

Rete: 8’ st Bonaventura.

Note: ammoniti: Castrovilli, Ikone, Brozovic, Amrabat. Angoli: 8-6 Recupero: 2’pt, 5’st. Spettatori 73.576.

di Mattia Todisco

Dieci sconfitte in campionato. Basta questo dato per capire quanto sia disastroso il cammino dell’Inter, che anche contro la Fiorentina lascia San Siro senza punti, trafitta da Bonaventura. Terzo stop stagionale nelle ultime quattro, mai una vittoria dal 5 marzo (2-0 al Lecce) e quinta partita nelle ultime sei senza un gol su azione. Fa eccezione proprio la partita coi pugliesi. Il grande problema dei nerazzurri, la cui guida tecnica di Inzaghi è tuttora in piedi solo grazie ai quarti raggiunti in Champions League, è legato soprattutto alle occasioni fallite. Le circostanze per segnare non sono mancate (nemmeno ai toscani per la verità) ma se non metti mai il muso avanti è complicato vincere. "C’è grandissima delusione, dobbiamo lavorare di più tutti. Io per primo. Bisogna essere più cattivi sotto porta, ma dal punto di vista dell’impegno non posso dire nulla alla squadra. Ovvio che non è la classifica che volevamo", commenta Inzaghi. La Fiorentina vince senza nemmeno strafare. Parte con la marcia alta: tira due volte in un minuto e mezzo, si piazza alta con la difesa e chiama spesso al lavoro gli esterni alti. Concede però campo alle spalle dei centrali, proprio quel che potrebbe favorire Lukaku in progressione, se non fosse che al belga manca sempre quel quid in più per far male. Quando ha la chance di colpire, perde il passo e favorisce il recupero dei difensori. "Non mi soffermerei su di lui, le occasioni le hanno avute anche altri", è la debole difesa di Inzaghi davanti all’ennesima prova sconcertante. Stante lo 0-0, deve intervenire Onana per evitare lo svantaggio, fermando un tracciante di Castrovilli, quindi Ikoné liscia incredibilmente la sfera a porta sguarnita dopo un recupero di Darmian su Saponara. Le occasioni abbondano anche in avvio di ripresa. Gosens manda alto un piattone, Castrovilli manca la porta per centimetri, Lukaku (ancora lui) fallisce clamorosamente un comodo appoggio a pochi metri dalla linea di porta. Alla fine il gol lo segna Bonaventura, dopo che Onana smanaccia sull’incornata di Cabral. Il colpo è duro. Inzaghi lascia in campo gli stessi, compreso Barella che centra un clamoroso palo e ridà linfa a una squadra scossa. A un passo dai primi cambi (tardivi) del tecnico nerazzurro, Ikoné fallisce il colpo del k.o. come già aveva fatto nel primo tempo. Inzaghi passa ai tre attaccanti: Dzeko, Lautaro, Lukaku. Non c’è però lucidità negli attacchi, né energie sufficienti. Agli uomini di Italiano basta far scorrere i minuti per festeggiare il successo.