Mercoledì 24 Aprile 2024

Il Diavolo è spento, l’Inter rivede lo scudetto

I rossoneri senza troppi attaccanti non riescono a superare la diga del Torino: nerazzurri a meno due, ma con una gara da recuperare

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di Ilaria Checchi

Quella che doveva essere la pronta risposta allo scialbo pareggio casalingo contro il Bologna si trasforma in una brutta copia del match contro gli emiliani. Sotto la Mole granata le polveri del Milan restano bagnate e contro un Toro concentrato e organizzato il Diavolo cade nel secondo 0-0 consecutivo che vale 68 punti in classifica e due sole lunghezze di vantaggio su Napoli e Inter. La domenica di Stefano Pioli non era iniziata al meglio, con la notizia delle cinque defezioni registrate per vari problemi fisici di Bennacer, Ibrahimovic, Castillejo, Rebic e Romagnoli: dover schierare un undici titolare obbligato ha fatto tornare indietro il tecnico emiliano, ai tempi in cui l’infermeria di Milanello non sembrava svuotarsi mai.

Spazio allora a Diaz sulla trequarti, con conseguente arretramento di Kessié accanto a Tonali, con l’8 rossonero destinato alla panchina, ma costretto agli straordinari. Il Toro ha preparato bene il match dimostrando per tutti i 96’ un’ottima fase difensiva a diversi tentativi di ripartenza, ma le occasioni migliori per i padroni di casa arrivano nel primo tempo con un tentativo di Ricci fuori di poco e un colpo di testa di Belotti oltre misura. Il Diavolo cerca la concretezza mancata contro i felsinei ma il copione si ripete inesorabile, con l’unica chance gol costruita nella prima frazione di gioco da Calabria, il cui tiro a giro al 24’ non sorprende Berisha: troppo poco per smuovere il ruolino marcatori che arriva intonso all’intervallo, complice un Bremer praticamente impeccabile nel controllare Giroud (uno dei duelli più interessanti quello tra il francese e l’oggetto del desiderio del prossimo calciomercato) e un Leao poco coinvolto nella manovra.

Il portoghese si sveglia nella seconda frazione di gara ma la sua fisicità e le relative accelerazioni non trovano il naturale sbocco sotto porta, mentre un Diaz ancora bocciato (scarsa lucidità e poca visione di gioco) lascia il posto a Messias, con conseguente spostamento di Saelemaekers sulla trequarti: se Belotti trova sulla sua strada un Tomori provvidenziale, gli ospiti sbattono contro la muraglia granata, mancando sempre negli ultimi 20 metri decisivi e facendosi prendere dalla frenesia con il passare dei minuti. Tonali si veste da attaccante aggiunto ma Berisha, a fatica, chiude la serranda: con il giovane Lazetic convocato in extremis, Pioli deve fare di necessità virtù e per gli ultimi dieci giri d’orologio si gioca la carta Krunic per un esausto Tonali e di Gabbia al posto di un Tomori acciaccato (problemi al polpaccio). Il colpo di testa di Giroud e la punizione sprecata da Theo al 96’ sono il canto del cigno di un Diavolo che continua a dimostrarsi sterile e incapace di ritrovare la concretezza necessaria per arrivare primo al traguardo finale: le giustificazioni sono finite.