Giovedì 25 Aprile 2024

I controllori? Dormivano

Italo Cucci

Se qualcuno pensa che il calcio sia casualmente incappato nella vicenda di quel giudice dei giudici (arbitri) che smistava quintali di foraggio per annusatori di narcotici si sbaglia: è la decadenza morale del calcio che ha prodotto lo scandalo più grave del mondo arbitrale. Ed è giusto abbinare la “leggerezza” dei tenutari delle regole del gioco all’inizio del Mondiale più scandaloso di tutti i tempi, e non solo perché in omaggio al Qatar si mina la credibilità di uno dei campionati più belli. Premesso che – prove alla mano – la scelta della Fifa e del suo presidente Infantino non mi è mai piaciuta, trovo nella duplice vicenda un dettaglio sconfortante: così come al vertice arbitrale ci si difende affermando che nessuno sapeva – nè poteva sapere – quel che succedeva a un signore che dagli arresti domiciliari partiva il sabato per “ispezionare” una partita di calcio, è altrettanto vero che ai vertici federali non destò alcuna preoccupazione apprendere che il 2 dicembre del 2010 la Fifa aveva assegnato il Mondiale del 2018 alla Russia e quello del 2022 al Qatar. Lo svolgimento dei fatti ci riporta all’antico canto dei Gufi: "Non c’ero, e se c’ero dormivo". Ricordo che qualche ineffabile dormiente saputa la scelta disse: "Ma chissà che caldo farà, in Qatar, a giugno". E fu soddisfatto quando gli spiegarono che avremmo giocato il primo Mondiale invernale. Spezzando il campionato. Mai successo nella storia.

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