Mercoledì 24 Aprile 2024

Formula Ganna, prima storica crono d’oro

All’autodromo di Imola Filippo vola: mai un azzurro iridato in questa specialità. "E’ un sogno". Secondo Van Aert, terzo Kung

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di Angelo Costa

Se il campione è quello che vince quando tutti lo aspettano, non c’è dubbio che Filippo Ganna meriti di stare in cima al mondo. Che conquisti il titolo mondiale della crono correndo in casa a Imola, oltre che una soddisfazione speciale è anche un risultato storico: mai un italiano era riuscito a centrare l’oro in questa specialità. E’ un giorno che resterà nella memoria anche di Cassani, che fra i tanti meriti non riconosciuti avrebbe anche quello di aver rilanciato il settore della crono: è la sua prima iride da commissario tecnico in sette anni di lavoro, altro che crisi.

Di pagine di storia, Ganna ne ha scritte abbastanza per pensare a un libro: quattro titoli mondiali nell’inseguimento, gli ultimi tre consecutivi e col record sui quattro chilometri in pista, un paio di maglie tricolori di specialità e adesso questo mondiale senza precedenti, previsto, per non dire annunciato, da una straordinaria crono alla Tirreno-Adriatico dieci giorni fa. Non male per questo granatiere di 24 anni che arriva da Verbania, già pronto per provare un’altra gioia: fra una settimana, con l’arcobaleno indosso, andrà all’assalto della prima maglia rosa al Giro sulle strade di Palermo.

"E’ un sogno, sono strafelice. Negli ultimi giorni, con gli amici, ho cercato di non parlare di questa gara per non mettermi troppa pressione: sono abituato ai successi iridati, ma questo è particolare e lo voglio festeggiare con la famiglia", racconta il missile Pippo, dopo aver divorato da favorito i 31 chilometri della crono alla pazzesca media di 53 orari, spazzando via i mostri sacri della specialità, compreso il compagno di team Dennis, in cerca del terzo titolo in fila e alla fine nemmeno sul podio.

Secondo vincitore più giovane di sempre, sotto il suo casco con i simboli da F1 in omaggio all’autodromo imolese, Ganna fila senza mai calar di ritmo nonostante il vento che soffia da più parti. E’ bellissimo da vedere, talmente perfetto come posizione che gli si potrebbe appoggiare un bicchier d’acqua sulla schiena senza che lo rovesci. Il risultato è inevitabile: è davanti dal primo all’ultimo metro, rischiando persino di riprendere Dumoulin, suo predecessore in questo albo d’oro, partito prima di lui. Alle spalle dell’azzurro è un continuo rimescolarsi di carte, dal quale esce l’argento del vero fenomeno di stagione, il belga Van Aert, che domani darà l’assalto al titolo su strada. A seguire lo svizzero Kung, che nega il bronzo a Geraint Thomas, decisamente in forma Giro, mentre Dennis precipita nella seconda parte di gara ed è soltanto quinto.

Ganna d’oro, come si sperava e un po’ ci si aspettava: giusto che uno così completi lo striminzito curriculum italiano nel settore, fin qui due argenti (Chiurato nel ’94 nella prima edizione, in Sicilia, e Malori nel 2015, già con Cassani ct) e il bronzo dello stesso Pippo lo scorso anno nello Yorkshire, quasi un annuncio di futura gloria. Gloria che per un po’ prova anche Edoardo Affini, a lungo col miglior tempo provvisorio e alle fine quattordicesimo: vista com’è finita per l’Italia, farà festa anche lui.