Lunedì 29 Aprile 2024

Euroleague, Real inarrestabile. Forum sbancato 101-90

I Blancos giocano una gara offensivamente quasi perfetta e infliggono il secondo ko europeo consecutivo a Milano. Migliore in campo l'ex Kuban Anthony Randolph, autore di 20 punti e 14 rimbalzi

Anthony Randolph (LaPresse)

Anthony Randolph (LaPresse)

Milano, 27 Ottobre 2016 – Il Real Madrid sbanca il Forum di Assago 101-90 infliggendo all'EA7 Milano la seconda sconfitta continentale nel giro di due giorni. Blancos sempre avanti nei punteggi e protagonisti di una prova offensiva di grande rilievo in cui spiccano i 20 punti conditi da 14 rimbalzi mandati a referto da uno stratosferico Anthony Randolph che è stato una vera e propria spina nel fianco della difesa milanese, questa sera non esente da pecche e apparsa un po' troppo fragile di fronte ai meccanismi quasi perfetti dei campioni d'Europa del 2015 che hanno saputo punire alla perfezione tutte le rotazioni biancorosse. Un po' meglio è andata ai padroni di casa nel secondo tempo quanto l'intensità e la precisione si sono alzate ed è arrivato il conseguente recupero fermatosi però sul -2. Nel Real – che ha stravinto 38-28 anche la battaglia a rimbalzo – ottime anche le prestazioni di Hunter e Llull, autori di 18 punti a testa.

Avvio di gara a ritmi alti in cui L'EA7 cerca di correre per non far piazzare la difesa madridista ma al tempo stesso riesce a trovare soluzioni pulite con Macvan e Simon (11-10). All'improvviso però si accebno Llull e il neo entrato Carroll che con due bombe ravvicinate provano il primo mini-strappo in favore della formazione ospite (18-13). L'impatto dell'ex teramano è devastante e aiuta e non poco il Real a rimpinguare il vantaggio fino al +9 (26-17) che solo Sanders da fuori in chiusura di quarto riesce a rendere meno pesante (26-20). Una volta tornate le squadre in campo, però, Carroll riprende a martellare il canestro biancorosso e sospinge i suoi al nuovo massimo vantaggio con una bomba in uscita dai blocchi (31-20). Il Real chiude bene l'area e presidia i tabelloni con fisicità, innervosendo un'Olimpia che non riesce a riavvicinarsi soprattutto a causa di qualche distrazione di troppo che costa addirittura -15 (52-37). In un momento di particolare difficoltà sono allora Simon e Hickman con le proprie iniziative personali a limitare i danni in chiusura di tempo (52-41).

Repesa in avvio di secondo tempo schiera il quintetto con Pascolo e Macvan sotto le plance, e la scelta pare essere azzeccata perché la squadra mostra un atteggiamento totalmente diverso e certamente più grintoso. Il cambio di passo milanese si tramuta ovviamente anche in un mini-parziale che riporta il divario sotto la doppia cifra (56-48). Sul più bello però l'EA7 non capitalizza un tecnico fischiato a Randolph pagando dazio e ripiombando a – 13 (64-51) proprio sotto i colpi dell'ex Kuban. Si oscilla tra i +12 e il il +10 esterno nonostante la vena realizzativa degli iberici non sia più quella dei primi due quarti, fino a quando non sale in cattedra Draper che con un paio di accelerazioni in area porta a casa 5 punti e sigla l'ennesimo +15 madridista (73-58). Milano però non molla e resta aggrappata a due triple estemporanee di Sanders che mettono il punto esclamativo sul terzo quarto (75-66). L'ultima frazione si apre con la palla recuperata di McLean che si guadagna un antisportivo – commesso da Reyes – e rimette in partita in un sol colpo l'EA7 e il pubblico del Forum. Sul possesso seguente l'ex Alba Berlino concede il bis cavalcando il suo ottimo momento con un canestro e fallo subito annesso che proietta Milano a due soli possessi di distanza dagli avversari (75-70). Due possessi che diventano addirittura uno solo quando Hickman, dopo un recupero difensivo meneghino, si incunea nell'area madridista e segna subendo fallo (77-75). Sul più bello però l'attacco milanese si inceppa di nuovo e il Real allunga nuovamente l'elastico del divario fino al +10 grazie ad un Hunter tornato dominante sotto le plance d'attacco (88-78). Il colpo stavolta è di quelli da ko e agli ospiti, negli ultimi due minuti, non resta che controllare le operazioni scollinando quota cento quasi allo scadere con il diciassettenne di grandi speranze Doncic.

MATTEO AIROLDI