Mercoledì 24 Aprile 2024

Ecco Pedersen: c’è del Tour in Danimarca

Lo scandinavo vince in volata, il connazionale Vingegaard tiene la maglia gialla nell’edizione partita dal Nord. Pogacar promette battaglia

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di Angelo Costa

Al Tour comanda la Danimarca. Non solo con Vingegaard che sta indossando la maglia gialla: a firmare il terzo successo di tappa dei vichinghi negli ultimi quattro giorni è Mads Pedersen, 26 anni, ben noto per aver vinto tre anni fa il mondiale inglese sul nostro Trentin in un clima rigido.

Per vincere la sua prima tappa in un grande giro l’ex iridato sceglie invece una giornata torrida, 34 gradi e afa soffocante: evidentemente è buono per tutte le stagioni.

Che sia la sua giornata, Pedersen lo lascia intendere partendo pancia a terra quando si abbassa la bandierina dello starter: come non detto.

Gli va meglio una trentina di chilometri più avanti, quando con Houle e Wright, coi quali curiosamente andrà a giocarsi anche la vittoria, si riporta sul terzetto lanciato in salita da Pippo Ganna, con l’altro cronoman Kung e il talento americano Jorgenson. Filando d’amore e d’accordo, oltre che a passo svelto (quasi 46 la media), il velocissimo trenino arriva a destinazione, anche perché il gruppo concede troppa confidenza: a rompere gli equilibri ai meno dodici è proprio Pedersen, prendendo in contropiede Ganna mentre cerca qualcosa da mangiare nelle tasche, temendo che l’azzurro possa sorprender tutti da lontano ("Ero cotto dal caldo, in ogni caso non sarei riuscito a star con lui", chiarirà poi SuperPippo dopo l’arrivo).

"È dal primo giorno che so di star bene, per questo ci avevo già provato nelle tappe iniziali", racconta dopo il settimo successo stagionale Pedersen, che oltre ad aver vinto la Gand-Wevelgem e il giro del suo Paese è stato secondo al Fiandre: spiega abbastanza del livello del Tour. Mentre il ciclismo danese spopola, quello italiano fa ciò che può: Ganna è fin troppo bravo nell’inventarsi una tappa da protagonista dopo giorni di sacrificio per i compagni sulle Alpi, l’emigrante Mozzato raccoglie l’ennesimo piazzamento nei dieci davanti a Pasqualon e Dainese.

Segnalato che il covid fa un’altra vittima (Barguil, in fuga sulle Alpi due giorni prima), la classifica si prende una pausa.

Dalle parole dette da Pogacar ("All’Alpe d’Huez ho ritrovato fiducia, nei prossimi giorni attaccherò") c’è il forte sospetto che questa tranquillità abbia breve durata.