Mercoledì 24 Aprile 2024

Derby, Ibra e secondo posto: Milan che festa

Il Diavolo batte l’Atalanta e aggancia l’Inter alle spalle del Napoli. Decidono un autogol di Musso e Messias. Zlatan finalmente in campo

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di Ilaria Checchi

Al cospetto di un San Siro per l’ennesima volta sold out, il Milan ha inanellato il quarto successo di fila battendo 2-0 un’Atalanta irriconoscibile. La quarta maglia indossata per la prima volta ha portato fortuna e ha permesso al Diavolo di agganciare i cugini a quota 47 punti. Gli oltre 72mila tifosi presenti hanno accolto con entusiasmo il ritorno in porta di Mike Maignan (dedicando un applauso di ringraziamento a Tatarusanu alla lettura delle formazioni), e con una vera e propria ovazione l’ingresso di Zlatan Ibrahimovic: lo svedese è subentrato a Giroud al 74’ facendo il suo esordio stagionale e vivendo uno scampolo di gara dove ha fatto sentire la sua presenza, 280 giorni dopo.

Pioli si è affidato nuovamente al 3-4-2-1 e, oltre a ritrovare tra i pali Maignan, ha confermato la fiducia a Thiaw al centro della difesa riproponendo Giroud in attacco supportato da Diaz e Leao. Proprio il portoghese ha parlato del suo rinnovo con il Diavolo, al centro dei riflettori da diversi mesi: "Sto bene a Milano, sto parlando con le persone che devono parlare. Vediamo a fine stagione cosa succede, ma ora è importate finire al meglio l’annata", l’ennesimo attestato di amore da parte del 17 rossonero, reo ieri sera di aver sprecato almeno tre chiare palle-gol.

Gasperini si è presentato nella tana dei campioni d’Italia in carica con il duo Hojlund-Lookman (alle loro spalle Ederson) ma sono stati i padroni di casa a tenere in mano le redini del gioco fin dalle prime battute di match, con l’attaccante francese vicino al gol del vantaggio in un paio di occasioni.

E’ stato però il capitano di serata, Theo Hernandez, a contribuire al vantaggio dei suoi a ridosso della mezz’ora di gioco con un siluro al volo che, dopo aver colpito il palo, è carambolato sulla schiena di Musso prima di finire in rete. La vèrve nerazzurra non ha trovato sfogo mentre l’intensità e la "garra" di casa hanno dettato i primi 45 minuti di gioco in cui la Dea non ha effettuato nemmeno un tiro nello specchio: la manovra rapida e verticale dei rossoneri è stata riproposta anche nella seconda frazione in cui Leao, Giroud e Diaz hanno impegnato Musso in rapida sequenza, seguiti a ruota da Junior Messias. Gasperini ha provato a dare la scossa inserendo Boga e Muriel mentre Pioli, oltre a Ibrahimovic, ha buttato nella mischia un De Ketelaere ancora a secco sotto porta mentre è stato il brasiliano a farsi perdonare allo scadere infilando l’estremo difensore bergamasco con un "colpo sotto" implacabile.