Giovedì 25 Aprile 2024

Dalla guerra a Mogadiscio ad arbitro dell’Inter

Saiyd Ali Hussein è fuggito dalla Somalia, dove dirigeva già gare di calcio: e oggi debutterà in under 17

Migration

di Ilaria Checchi

Il calcio non è solo sinonimo di business ma spesso regala storie emozionanti e può rappresentare un’occasione di riscatto. Tanto più significative in questi giorni in cui i Mondiali in Qatar mostrano l’aspetto più ecomomico e meno umano del calcio. Il giusto esempio di quanto una seconda possibilità nella vita sia alla portata di tutti arriva dalla storia di Saiyd Ali Hussein, un giovane somalo che, scappato dalla guerra, oggi pomeriggio alle ore 14:30 sarà l’arbitro della sfida tra Inter e Atalanta Under 17 al Centro Sportivo Giacinto Facchetti.

A raccontare la sua avventura è stato lo stesso Presidente della Figc Gabriele Gravina, che ci ha tenuto a fare il suo personale in bocca al lupo al fischietto: "Saiyd Ali Hussein è un giovane somalo arrivato in Italia, lo abbiamo fatto incontrare con l’Associazione Italiana Arbitri perché dirigeva partite della Premier League in Somalia, un paese in guerra. Un viaggio lunghissimo il suo, iniziato due anni fa, passato dalla Turchia, poi Crotone e infine Milano. Gli abbiamo consegnato la divisa da arbitro e ora potrà scendere in campo" le parole del numero uno federale.

Dalla guerriglia per le strade di Mogadiscio fino a uno dei centri sportivi più all’avanguardia di Milano, Siyad ha lasciato alle spalle un passato doloroso ma anche la sua casa, conscio di essere uno dei pochi fortunati capaci di uscire da una vita fatta di paura per ricostruirsi un futuro migliore: dopo tanti mesi di viaggio, è prima arrivato a Crotone, poi ha raggiunto un centro di accoglienza a Bresso, macinando chilometri conditi da tanta incertezza ma anche alleggeriti dal pensiero di poter, un giorno, continuare a vivere pienamente la sua grande passione.

Tramite la Bresso 4, che da 6 anni collabora con il centro di accoglienza gestito dalla Croce Rossa Italiana, Siyad è diventato un atleta e volontario del gruppo sportivo svolgendo l’attività con la squadra di calcio integrato, dove atleti con e senza disabilità giocano insieme. L’occasione giusta gli è stata concessa dalla sezione Aia di Saronno che, dopo aver verificato la regolarità dei suoi documenti e fatto fare le rituali visite mediche per il tesseramento, ha incluso Siyad tra i componenti a disposizione dell’Aia territoriale: "Per la nostra associazione – ha spiegato il presidente dell’Aia Trentalange – l’inclusione è un principio basilare. Siamo felici di aver spalancato le porte della nostra casa a Siyad e di dargli la possibilità di tornare in campo a vivere con gioia la sua passione".