di Luca Talotta
Una filosofia che vede in Hauge solo l’ultima manifestazione pratica. Il giovane esterno norvegese, vero protagonista dell’ultima gara di Europa League e una delle note liete di questo inizio di stagione, è solo l’ultimo prodotto uscito dal magico cilindro della dirigenza rossonera, nascosta come non mai dietro il credo "pagati poco e che valgono tanto". Un vero affare, o meglio un vero e proprio colpo di mercato quello di Paolo Maldini, che subito dopo il doppio confronto con il BodoGlimt in Europa League decise di portare a Milano Hauge, strappandolo per soli cinque milioni. E lui, Hauge, nonostante il poco spazio avuto finora ha già messo a segno tre reti in stagione (due contro il Celtic e uno a Napoli) divenendo l’attaccante più prolifico per media gol al minuto dietro a Ibra. Ma se si viaggia a ritroso nella recente storia rossonera, di casi simili ce ne sono in abbondanza. Non si può non citare Kjaer, arrivato lo scorso 13 gennaio in prestito dal Siviglia e riscattato il 14 luglio a titolo definitivo per soli 3,5 milioni di euro. Risultato: ad oggi è una colonna portante della difesa rossonera, il vero leader. Una difesa dove, è giusto ricordare, c’è anche quel Pierre Kalulu che contro lo Sparta Praga ha finalmente debuttato. Lui che con i rossoneri ha firmato il primo contratto da professionista in carriera, lasciandosi alle spalle l’esperienza nelle giovanili di un Olympique Lione che non ha guadagnato nulla dalla sua partenza se non i canonici premi di valorizzazione. Per chiudere il discorso sulla difesa non si può tralasciare la figura di Theo Hernandez, per il quale l’investimento è stato sì più cospicuo (20 milioni), ma il suo valore è già triplicato. Filosofia simile anche per Bennacer, arrivato il 4 agosto 2019 dall’Empoli per 16 milioni più uno di bonus, che oggi vale almeno 50 milioni. Ma è sulla trequarti offensiva che abbondano gli esempi del "pagati poco e che valgono tanto". Detto di Hauge, non si può ignorare la parabola ascendente di Alexis Saelemaekers: il belga ex Standard Liegi, classe 1999, è costato tra prestito e trasferimento definitivo poco più di sette milioni. E che dire di Ante Rebic, attorno all’acquisto del quale è montato un alone di mistero perché Eintracht Francoforte e Milan non hanno comunicato le cifre del trasferimento. È chiaro, però, che i soli nove milioni spesi dai tedeschi per prendere il portoghese André Silva dal Diavolo ha portato ad un gentleman agreement tra le parti, con Maldini & co che hanno speso, a loro volta, una cifra davvero irrisoria (in Germania si parla addirittura di soli cinque milioni).
Dulcis in fundo, Ibra è arrivato gratis, Donnarumma, Calabria, Gabbia, Maldini e Colombo non sono costati nulla, essendo tutti cresciuti nel vivaio.