Mercoledì 24 Aprile 2024

Da Collovati a Fantantonio, i salti oltre cortina

Il campione del mondo dell’82 lasciò il Diavolo appena retrocesso in B tra feroci polemiche: scambiato per Canuti, Pasinato e Serena

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di Mattia Todisco

L’ultima volta che un giocatore del Milan era passato direttamente all’Inter, senza vie intermedie, correva l’anno 2012. Il calciatore era Antonio Cassano, scambiato alla pari con Giampaolo Pazzini. Nessuno dei due, una volta assieme alla Sampdoria, riuscirà a ripetere i fasti dell’esperienza blucerchiata. "FantAntonio" resterà solo un anno, cominciando in maniera positiva e sfornando qualche buon assist, prima di litigare furiosamente con Andrea Stramaccioni ed essere ceduto al Parma. Il "Pazzo" chiuderà una buona annata, la prima, con 16 gol in 37 presenze, prima di finire in fondo alle gerarchie di squadre nel biennio successivo Sono molti altri i casi di doppia avventura in città.

Andando a ritroso, un anno e mezzo prima era stata la volta di Leonardo, che dopo aver chiuso una lunghissima trafila in rossonero in varie vesti (calciatore, dirigente, allenatore) aveva riservato un amaro regalo natalizio ai suoi vecchi tifosi accettando a fine dicembre 2010 di sostituire Benitez come tecnico dell’Inter. Quel campionato lo vincerà proprio il Milan, conquistando una stracittadina decisiva per le sorti della volata scudetto. Il brasiliano, contestato dal pubblico rossonero proprio in quel 3-0 al passivo, si dovrà accontentare della Coppa Italia strappata in finale al Palermo. Non andrà oltre, cedendo alla corte del Paris Saint-Germain. Fino allo scudetto del maggio scorso quella Coppa è stato l’ultimo trofeo del club nerazzurro ed è tuttora l’unico conquistato in carriera da allenatore da parte dell’attuale dirigente dei parigini. Tra chi ha fatto lo stesso percorso di Calhanoglu e Leonardo, il caso più famoso è probabilmente quello di Fulvio Collovati. Nel 1982 il difensore azzurro era appena divenuto campione del mondo con l’Italia di Bearzot. Passò dal Milan (retrocesso) all’Inter tra feroci polemiche, scambiato con Pasinato, Canuti e Serena. Divenne celebre nell’84 il derby vinto dal Diavolo con gol di Hateley, sovrastando proprio Collovati nello stacco aereo.

Tra le operazioni chiuse grazie a uno scambio, due in particolare hanno fatto la fortuna del Milan. Clarence Seedorf, portato in Italia dalla Sampdoria ma poi passato al Real Madrid, tornò in A grazie all’Inter nel ‘99, non troppo amato e in campo nel tristemente famoso 5 maggio 2002. Prese la via di Milanello mentre Coco faceva percorso inverso. Vincerà due Champions League, altrettanti scudetti e qualche altro trofeo. Uguale sorte per Andrea Pirlo: nullo o quasi il passaggio in nerazzurro, dopo una buona esperienza in prestito a Brescia passa al Milan per 35 miliardi (nell’operazione entra anche il cartellino della meteora Brncic) e diventa due volte campione d’Europa proprio come Seedorf. Non va poi dimenticato che lo stadio in cui giocano entrambe le milanesi è dedicato a Giuseppe Meazza, storica bandiera dell’Inter che dopo tredici anni in nerazzurro giocò due stagioni nel Milan (allora chiamato Milano) quando ormai era lontano dai fasti dei due Mondiali vinti con la nazionale e dai tre titoli di capocannoniere conquistati in Serie A, complice un brutto infortunio. Ultima curiosità: l’attuale tecnico del Milan Femminile è Maurizio Ganz. Anche lui ha vestito entrambe le maglie: nel gennaio ‘98, da giocatore amato dalla tifoseria interista (celebre il coro "El segna semper lu") passò dalla squadra di Ronaldo, prima in classifica e futura vincitrice della Coppa Uefa, al Milan. Trascinerà il Diavolo in un derby di Coppa Italia vinto 5-0, pochi giorni dopo il trasferimento. L’anno successivo conquisterà lo scudetto con Zaccheroni in panchina.