Giovedì 25 Aprile 2024

Cortina, brivido infinito

La ‘Perla delle Dolomiti’ è pronta. Un mondo di sfide, orgoglio azzurro

Migration

di Gianmario Bonzi

Volete vivere un sogno? Fatevi trovare all’alba, possibilmente con gli sci ai piedi, fino all’ultimo impianto disponibile, al Rifugio Pomedes, dove parte l’Olympia. Le Tofane di fronte, un panorama mozzafiato, dietro. Poi, al ritorno, fermatevi al ristorante El Camineto, in località Rumerlo, dove arriva la citata pista e dove vi sapranno coniugare al meglio la semplicità della cucina ampezzana con le ricette nuove, creative. Giù, in paese, ecco infine... un castello a darvi il benvenuto, il Miramonti Majestic Grand Hotel, Albergo ultracentenario a 5 stelle, dal fascino asburgico, che vi aprirà la porta alla "Perla delle Dolomiti". Da ovunque vi accediate, che sia il Cadore dopo il silenzio rispettoso regnante su Longarone, l’Alta Badia, con la sua maestosa "Gran Risa", e poi il passo Falzarego, o la Val Pusteria e i suoi magici laghi, resta l’incanto di una dolce vita all’ombra del patrimonio dell’Unesco. Tramonti e montagne, cinema e Hemingway, i viaggiatori ricchi di fine ‘800 arrivati in ferrovia e le prime sciate di un Alberto Tomba bambino, che all’ombra del Cristallo, col maestro Roberto Siorpaes, marito della campionessa olimpica Yvonne Rüegg, imparò i rudimenti del mestiere. Non è una "perla" per caso, Cortina d’Ampezzo. Ha stregato Brigitte Bardot e Clark Gable, Ingrid Bergmann e Frank Sinatra, Elizabeth Taylor e Jane Fonda, che qui girarono "Mercoledì delle Ceneri".

Cortina è stata il rifugio di Montanelli, ma anche di Luca Cordero di Montezemolo, Gianni Agnelli, Giovanni Malagò. E’ la patria di Kristian Ghedina (anche se nativo di Pieve di Cadore, perché nel 1969 avevano temporaneamente chiuso l’ospedale) e resta la località europea preferita di Lindsey Vonn, che sull’Olympia delle Tofane ha saputo vincere dieci volte in Coppa del Mondo. Toccherà dunque all’Ampezzano ospitare il primo Mondiale italiano di sci alpino da Bormio 2005, il sesto in assoluto nel Bel Paese, 46esimo in totale, sorta di lasciapassare per i Giochi 2026. L’assegnazione arrivò nel giugno 2016, a Cancun, nel Consiglio FIS in Messico, all’unanimità e senza altre candidature, ma dopo quattro tentativi precedenti, tutti falliti. Il paese ha già tenuto a battesimo l’edizione iridata del 1932, la seconda della storia, nella quale Paula Wiesinger, in discesa, conquistò il primo oro azzurro di sempre. Nel 1939 ottenne anche i Giochi invernali, che il Duce, però, cedette al Giappone, prima che la Guerra li cancellasse.

I Mondiali "declassati" del 1946 non li ricorda più nessuno, le Olimpiadi del 1956, invece, tutti, perché le prime in Italia, le prime trasmesse in mondovisione, con 32 paesi, 818 atleti, l’ingresso dell’Unione Sovietica ai Giochi invernali e la prima donna a giurare, Giuliana Chenal-Minuzzo; il "fulmine nero" di Kitzbuehel, cresciuto a 30 metri dalla Streif, al secolo Anton "Toni" Sailer, la glorificò, con tre ori nelle tre specialità previste allora: gigante, discesa e slalom, dove partì per ultimo, con pettorale 135, sulla Druscié A, proprio la pista rifatta ex novo per i Mondiali 2021 e le prove tra i rapid gates. Le altre saranno la già citata Olympia delle Tofane (velocità e gigante donne), che il 3 febbraio 1990 (era un recupero) tenne a battesimo il primo successo in Coppa di un 20enne Kristian Ghedina, e poi la nuova Vertigine, per la velocità maschile, con un salto di 60 metri dedicato al mitico "Ghedo". Tra area d’arrivo rinnovata, il nuovo impianto di distacco controllato delle valanghe, 600 atleti di 70 nazioni, 3.500 addetti ai lavori, 13 titoli iridati in palio dal 7 al 23 febbraio 2021, 14 giorni di gara, senza pubblico presente, ma con 500 milioni di spettatori attesi in TV, Cortina è pronta, anche se lo aveva immaginato diverso, il suo Mondiale. Eppure, sarà la prima grande manifestazione sportiva dopo la pandemia, "un messaggio di speranza e rinascita, fondato sui valori sani e costruttivi dello sport e della montagna", per dirla come Alessandro Benetton, presidente di Fondazione Cortina 2021.

La cerimonia inaugurale, a porte chiuse e in diretta TV, alle 18 di domani, ospiterà, tra gli altri, Gianna Nannini, Francesco Gabbani e la leggendaria sciatrice slovena Tina Maze.

Sogno, dicevamo nell’incipit. E’ tinto d’azzurro, anzi di rosa, a 24 anni dall’oro di Isolde Kostner in superG, ultimo titolo muliebre dell’Italia. Eravamo al Sestriere, altra "patria" di Gianni Agnelli. Ecco. Goggia non ci sarà ed è un colpo tremendo per noi, ma Bassino e Brignone sì: possiamo regalarci la vera "perla", del Mondiale. Ma d’oro...