Mercoledì 24 Aprile 2024

"Ci abbiamo creduto fino alla fine"

Bastianini e la prima vittoria in Motogp: "Questo era il nostro sogno, io e Fausto ce l’eravamo promesso". Bagnaia travolge Martin. Delusione per Dovizioso: "La mia Yamaha è lenta e ho rischiato di cadere tre volte"

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di Marco Galvani

"Difficile dire cosa passa nella mia mente ora, qualcosa di unico che avrei voluto condividere con Fausto (Gresini, ndr) perché era il nostro sogno. Ce l’eravamo detti che saremmo arrivati in MotoGp insieme. Lui ora non c’è più, ma è sempre con noi. Questa vittoria è per lui". Enea Bastianini da Rimini, il ‘Bestia’ come lo conoscono tutti fin dai tempi delle minimoto quando un suo meccanico gli disse ‘tu vinci perché sei una bestia’, consegna all’Italia il triplete sulla Ducati Gresini: Inno di Mameli in Moto3, in Moto2 e in Top class. Non partiva così, il Motomondiale, dalla Malesia del 1996, con le vittorie di Cadalora in 500, Biaggi in 250 e Perugini in 125. Succede di nuovo in Qatar. Ed erano 16 anni che il team Gresini non vinceva una gara nella massima serie, quando all’Estoril Toni Elias regolò Valentino Rossi per 2 millesimi. Ora Enea, l’ex poliziotto ‘congedato’ per un tatuaggio troppo visibile sull’avambraccio sinistro, talento dei tuffi prima di diventare pilota e iridato Moto2 nel 2020, abbraccia tra le lacrime Nadia Gresini, la moglie di Fausto. Che insieme ai figli ha deciso di non mollare il sogno. "E’ stato un weekend di cuore – la confessione di Enea -. Senza pressione, solo una gran voglia di arrivare all’obiettivo". Un tuffo nella felicità. "E’ una grandissima emozione, ho spinto fin dalla partenza ma volevo risparmiare le gomme – ricostruisce –. Quando ho visto Pol (Espargarò, ndr) allungare ho dato il massimo per seguire Binder. Alla fine Pol era vicino e ho capito che era il momento di passarlo. E’ andato largo, ho sfruttato l’occasione. Ci ho creduto fino alla fine".

Anche Brad Binder ci ha provato fino in fondo con una Ktm che ha fatto "progressi enormi dall’anno scorso", ma è riuscito ad avvicinarsi di tre decimi, davanti comunque alla Honda di Pol Espargarò. Ai piedi del podio Aleix Espargarò su una Aprilia capace di tenersi negli scarichi Marc Marquez. Disastro Ducati (Bastianini a parte): l’ufficiale ‘Pecco’ Bagnaia in rimonta forza la staccata in curva 1, perde l’anteriore e fa strike con il poleman Jorge Martin (Ducati Pramac) intento a rimediare una partenza fallimentare. E Jack Miller ko per colpa dell’elettronica.

Grande assente la Yamaha del campione del mondo Fabio Quartararo (9°): "Un disastro – la sentenza del francese -. Io ho dato il 100%, di più non posso fare. Se non hai grip è complicato. Dal secondo giro la pressione della moto si è alzata molto, il passo ne ha risentito e non ho potuto guidare come volevo". In difficoltà anche il compagno di squadra Franco Morbidelli (11°). Ancora da decifrare le Suzuki di Joan Mir (6°) e Alex Rins (7°), mentre feeling tutto da creare per Andrea Dovizioso, 14° sulla Yamaha RNF MotoGp Team: "Non sono affatto felice – l’umore del Dovi -. All’inizio stavo risalendo, poi ho perso pressione all’anteriore, non riuscivo a fermare la moto, ho rischiato di cadere tre volte. Non siamo ancora veloci, dobbiamo capire come intervenire". Prossimo Gp il 20 marzo in Indonesia.