Mercoledì 24 Aprile 2024

Che emozione lo spareggio

Giuseppe Tassi

Il campionato più anomalo nella storia del nostro calcio resuscita un vecchio amico: lo spareggio. Nella seconda stagione del calendario asimmetrico (partite in ordine diverso fra andata e ritorno), nel torneo diviso in due dalla mannaia del Mondiale in Qatar, spunta un pizzico di romanticismo, un intenso sapore di revival.

Se a fine stagione (dopo i 52 giorni di sosta invernale) due squadre arriveranno alla pari sul filo di lana del traguardo, niente più calcoli machiavellici o computi degli scontri diretti ma un bel duello al sole, una vera e propria finalissima-scudetto come fu lo spareggio del 7 giugno 1964 fra Bologna e Inter, unico precedente della storia.

In un calcio che fatica a riconoscere se stesso e le proprie radici, in un cosmo pallonaro dove imperano finanziarie straniere, manager senza scrupoli e giocatori che sono ormai piccole aziende viventi, è bello riscoprire un pizzico di tradizione. E riaffidare al campo, più che alla matematica, il verdetto finale. Se il consiglio federale lo confermerà Inter, Milan, Juventus, Napoli e tutte le candidate allo scudetto sapranno che in fondo al viale del campionato potrà esserci una coda avvincente: un duello finale, un mezzogiorno di fuoco per assegnare il titolo.

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