Venerdì 26 Aprile 2024

Coronavirus, Serie A: il piano Gravina "Play-off se non finiamo ai primi di luglio"

Le parole del presidente della Figc su come finirà il campionato di Serie A

Gravina parla del finale di campionato

Gravina parla del finale di campionato

Roma, 18 marzo 2020 - Ieri l'annuncio del rinvio dell'Europeo, ma per la Serie A ancora tutto è da decidere. Lo sa bene Gravina, presidente della Figc, che però non può prendere decisioni finali fino a quando non si avranno stime certe su quando si potrà rientrare in campo. "Stiamo lavorando per ripartire dal 2-3-4 maggio per poter completare tutti i campionati entro il 30 giugno" ha dichiarato a Radio 24 in un'intervista in cui ha spiegato le possibili soluzioni per questo campionato difficile da riprogrammare.

Ozione play-off

"Chiederemo anche la possibilità, nella malaugurata ipotesi di non riuscire a completare tutto entro fine giugno, che si possa sforare entro i primi 10 giorni di luglio. In caso non si riesca ricorreremo probabilmente all’opzione play-off e play-out", questa la soluzione drastica qualora non ci fossero i tempi per portare a termine una stagione che ha grossi problemi di calendario per via di questo imprevisto.

Calendari da concordare con l'Uefa

Calendari che bisognerà concordare però anche con la Uefa, che con visioni ottimistiche si auspica dei rientri in campo molto più rapidi. "La Uefa ha indicato diverse ipotesi di partenza: quella più ottimistica prevede la partenza al 14 di aprile, poi ce n’è una prevista i primi di maggio e l’ultima ipotizzata è il 13 di giugno, e questa prevederebbe quindi modifiche di forma. La finale di Champions è prevista il 27 giugno, mentre quella dell’Europa League il 24. Ci è stato anche comunicato che sarà costituito un gruppo di lavoro che prevede la partecipazione delle leghe e di rappresentanti della Uefa per capire come conciliare tutte queste esigenze".

Il rebus degli stipendi

Poi anche un punto sulla situazione stipendi che tiene banco in questi giorni. "Credo che non possa e non debba essere un tabù in un momento di emergenza, soprattutto a livelli importanti. Dovremo sederci intorno a un tavolo tutti insieme, capendo che l’emergenza vale per tutti e anche il nostro mondo deve avere la capacità di essere unito. Siamo chiamati tutti ad un gesto di grande responsabilità, offrendo solidarietà".

Tante incertezze in attesa di avere le idee più chiare, Gravina aspetta assieme a tutta l'Italia, sconvolta da una tempesta inaspettata che sta cambiando i piani di tutto il Paese.